Morena Coppola

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Una turbolenta scrittura riesce a esprimere compiutamente ciò che resta non detto.

Evoca l’arrivo di un ospite inatteso che ci permette di fare esperienza del rumore dei passi dell’essere stesso, seguendolo nella sua peregrinazione.

Il luogo è il sacro paesaggio nella patria stessa del linguaggio.

Il passo è di colui che è più prossimo alle origini e, dunque, all’orizzonte del destino umano: il poeta.

La cadenza del passo si ode nella fugacità del tempo, nell’angustia dello spazio, nella limitatezza delle forze.

Ci parla del futuro, delle sue possibilità e dei suoi pericoli.

 

 

Abacuc portava un cappello di rame

 

Abacuc portava un cappello di rame

All'inverno ossidava nel verde

poi, allo sguardo del caldo,

Riprendeva il rossore.

Timidezza furiosa del santo.


 

Thòlos

 

Uno scuro aleggia

fra tempi e e colonne

Buio compensa i vuoti

rastrema il niente verso il nulla

e discolora il Nihil.

Nell'arenaria il Bruno accattone s'incanala

Manca luce nel tempio

e sul monte la meteora spupilla.


 

Parabola del Cranio o del Dodecaedro

 

Testa sul tavolo
scisso corpo lasciato in ormeggio

Non trasuda la Medusa
e pure ne mangia la murena.

In atelier Giacometti
mette zampe alla testa,
la scanna nel bronzo e poi dice

Pater!

Ha cercato dodici facce
dai contorni biaccati
per tendere l'arco dell'angolo acumen: il Sogno di una Testa.

Post acuzie selvatica dentro la testa


Morena Coppola vive a Roma. Si interessa di scritture non convenzionali e di arte contemporanea. Sul crinale verbo-visuale, sperimenta linguaggi innestati nel visivo, accomunandone sguardo e lingua. Un suo testo accompagna l'immagine xilografica dell'artista Andreas Kramer per le Edizioni PulcinoElefante [2008]. Segnalata più volte al Premio Lorenzo Montano, [2013 sezione Una poesia inedita; 2014 sezione Una prosa inedita; 2017 sezione Raccolta inedita; 2018 sezione Raccolta edita]. Alcuni testi sono pubblicati in raccolte antologiche [Empiria 2013, 2014, 2016, 2017 e 2018]. Nel 2016, in occasione della pubblicazione di Avrei fatto la fine di Turing, di Franco Buffoni, uno scritto critico relativo alla raccolta è stato pubblicato sul sito del poeta. Ha curato la post- fazione de Il criterio dell'ortica di Stefano Mura, edito dall'Editore Manni nel 2016. La raccolta poetica Sgorbie e Misericordie di Fratelli Elettrici, finalista al Premio Bologna in Lettere, edizione 2017, segnalata alla XXXI edizione del Premio Lorenzo Montano, è risultata vincitrice del Premio letterario Formebrevi Edizioni, 2017. Finalista al Premio letterario Bologna in lettere edizione 2018. La raccolta Psychopompï è stata selezionata alla IV edizione del Premio Elio Pagliarani, sezione Inediti, edizione 2018.