Alessandro Broggi, prosa inedita "Senza utopia", con premessa di Mara Cini

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Broggi propone un testo di sole venti righe. Venti righe dense  in “un’assoluta assenza di dettagli”.
Eppure questo stesso testo potrebbe prolungarsi  all’infinito (quasi), senza diluirsi, replicandosi “in una inquieta situazione di stallo”, un po’ come nelle vicende de La Modification di  Michel Butor dove tutto scorre modificandosi impercettibilmente verso “un’ infedeltà parallela” fino all’ultima “goccia di senso”.

 

 

a R.K.

Imprevedibili rimbalzi trarranno forza come processi di purificazione planetaria. Sfrenate manipolazioni delle loro attrattive si svolgeranno in assenza. Non esisteranno livelli di riferimento. Rappresentazioni astratte dell’abbondanza inghiottiranno immagini e confessioni. Come se nulla fosse convincente al di fuori di un’assoluta assenza di dettagli.
Un’infedeltà parallela sostituirà la gerarchia con l’accumulo. Ne saranno prova i registri emotivi chiamati in causa. Una trama opportunistica di interessi acquisiti trarrà ispirazione da dati spremuti fino all’ultima goccia di senso. Un parossismo di prosperità prosciugherà e verrà in cambio prosciugato.
Una grande utopia potenziale sarà diventata un congegno organizzativo, un residuo. Forse sarà solo un offensivo scherzo dell’evoluzione. Ampie distese di reticenza monumentale fronteggeranno le attrezzature del nuovo in una inquieta situazione di stallo. La soglia infinita dell’esporre renderà la loro voluta serietà istantaneamente sfuggente. Un destino manifesto soddisferà l’impulso a sbarazzarsi di ogni sorpresa.
Legalità deboli coesisteranno in rapporti flessibili. Le loro insegne saranno sgargianti ma non memorabili. Il dominio di un ordine finito simulato sopravvivrà nella tensione verso la radicale indeterminatezza. Una tautologia senza crepe sarà, dopo tutto, la sua stessa ragion d’essere. La stabilità del clima sarà una sanzione definitiva.