Fausta Squatriti, dalla raccolta inedita "Piccolo globo", nota di Laura Caccia

Il seme dell’etica

 

Nel movimento avvolgente, con cui si snodano i versi della raccolta Piccolo globo di Fausta Squatriti, le sequenze interroganti e le forme reiterate paiono condurci a ruotare insieme a quella sfera indicata dal titolo. E, insieme, a far ruotare il nostro pensiero sul suo stato attuale e sulle sue sorti, a partire dalla sconfortata constatazione che questo “piccolo globo soffre / contorni sfrangiati / lento progresso / voragine”, e ancora più chiaramente “tutta ferita la Terra rimargina male / nell’indifferenza”, arrivando a chiederci, insieme all’autrice: “Rimettere a posto il piccolo globo?”.

Nel loro andamento a spirale, si sviluppano continue domande di senso sulla possibilità o meno che ragione e bellezza, etica e parola possano riuscire nell’intento, come evidenziano gli stralci interroganti: “come sopravvivere / alla morte delle idee?”, cosi come “Basterà salvare il salvabile?”.

Pone semi nel terreno dell’etica l’interrogazione poetica dell’autrice, conficcando la parola, come a dissodare il terreno, sui temi del bene e del male, dell’innocenza e dell’offesa, della carità e del crimine.

Un bene visto in agonia, cercato tuttavia nel dialogo e nella pietà, il cui “seme / a fatica sgomita / nel solco stretto” e per il quale ci si interroga sulla necessità di mettere in atto un processo di ricostruzione: “ridisegnare la mappa del bene?”. Un male, invece, ben presente e che, nelle forme del delitto e del castigo, del diavolo e di Caronte, non dà tregua al mondo, così come ai versi, che non ne trascurano l’esistenza.

Così, nella compresenza di morale e amorale, la raccolta declina il piccolo globo stretto tra l’immoralità, in questo simile al pascoliano atomo opaco del male, e l’etica da far rifiorire, tra la “morte delle idee” e la “sapienza residua”.

Che non si riesca però a coltivare il seme della sapienza e del bene attraverso la parola poetica pare essere l’afflizione dell’autrice: “Rimugina aggettivi / cerca il Verbo / dove non si trova”. Non solo: i poeti vengono accomunati ai despoti, entrambi considerati incapaci, che “tracciano nuovo confine / e dell’orto secco / non si curano”, così come la bellezza che “non sa accudire / dell’emergenza / il grido”.

Chi possa essere in grado allora di coltivare l’orto, di farne fiorire il dire e, nello stesso tempo, di salvare il globo, è la domanda inespressa che cogliamo sullo sfondo di tutti i versi. E in che modo, e se, sia possibile, a partire dallo sconforto con cui Fausta Squatriti dichiara: “Nessuno ascolta le mie parole”.

Forse nel collocarsi in un grado “Quasi zero / nella ingorda civiltà del pieno”, forse portandosi oltre, oltre la malasorte e la bontà spersa e derisa, oltre il male-dire e il bene-dire, in quel liberatorio, benché disilluso, “Ridere” con cui si conclude la raccolta.

 

 

***

Nessuno ricorda

indicibile nome bestemmia

debole annaspa

nel marasma di fluidi

inciampa sui sassi più aspri.

Bellezza faticata

soverchia

marcisce nel pozzo

orba di riflesso.

Soccorso da tempo assegnato

impiega malafede

in maglie molli.

Speriamo e aspettiamo.

Della pietà il seme

a fatica sgomita

nel solco stretto.

 

Rimettere a posto il piccolo globo?

 

***

Contorni

Pochi ricordano

gloria di dono non richiesto:

piccolo globo soffre

contorni sfrangiati

lento progresso

voragine.

Anime belle

rubano spazio e misura

sull’orlo si affacciano incerte.

All’origine a mani nude

tornare.

 

Dimenticare

chi è rimasto indietro.

 

***

Desiderio fino al collo

nei debiti

per transumare aspetta

prepara ben chiuse valigie e bauli.

Dèspoti e poeti

dell’orto secco non si curano

confondono le stagioni.

Semplice Bellezza

passeggia

di rigogliosa fronda vestita

alza il capo innocente:

non sa accudire

dell’emergenza

il grido.

 

***

Si espande nella notte chiara

di nostalgia il profumo:

del Diavolo il trillo

incassa l’applauso e sviene.

Cibo della mente

smaltito come tossico rifiuto.

Malasorte

notte e giorno si prende tutto

sassi piatti belli consunti

sull’acqua

farli scivolare

seguire la corsa

con la curva del corpo.

Ridere.

 


Fausta Squatriti, nata a Milano nel 1941, è artista, poeta, narratrice, saggista. A casa della madre, la poetessa Lina Angioletti, negli anni ’50 si riunivano i più interessanti artisti e poeti che a Milano vivevano, da Lucio Fontana a Salvatore Quasimodo, e una Fausta adolescente si nutriva dei loro discorsi, appassionata fin da allora all’arte e alla poesia, i cui primi esiti compiuti risalgono al 1960, sebbene siano stati pubblicati da Book soltanto nel 2003. Dopo gli studi accademici Squatriti, tra il 1964 e il 1998, dapprima in collaborazione con Sergio Tosi e in seguito da sola, da vita a una piccola ma importante casa editrice dedicata alle edizioni numerate e multipli, realizzati con grandi maestri del '900, Man Ray, Fontana, Twombly, Nevelson, Tinguely, Niki de saint Phalle, e tanti altri. Negli stessi anni l’artista compie la propria ricerca visiva, scultura e grafica. Nel 1968 espone a Stoccolma nella storica Galerie Pierre, proseguendo nel ’69 a New York, (Barnett Newman da lei conosciuto il giorno prima presenzierà alla vernice della mostra presso la giovane Barbara Koz). Seguono mostre a Caracas, Ciudad Bolivar, Tel Aviv, Huston, Mexico City, Ginevra, Dusseldorf, Parigi, Mosca. A partire dal 1979, espone anche in Italia. Nell'85 è stata curatrice della sezione ‘Arte e scienza: colore’, alla Biennale di Venezia. Ha insegnato per trent’anni nelle Accademie di Belle Arti di Carrara, Venezia e Milano, contribuendo a diffondere l’arte del Libro d’Artista e della grafica. E’ stata più volte visiting professor alla University at Manoa, Honolulu, ha tenuto seminari e conferenze in Italia e all'estero. Ha esposto nel 2009 in una personale al Moscow Museum of Modern Art, a cura di Evelina Shatz, e nel 2009/11 a Parigi nella mostra“Elle&centrepompidou”, una piccola sala le era dedicata. Nel 2017 una mostra “Se il mondo fosse quadro saprei dove andare…” a cura di Elisabetta Longari, rende omaggio al suo percorso creativo in due importanti sedi museali milanesi, “Triennale”, “Gallerie d’Italia”, e presso la “Nuova galleria Morone”. Sue opere fanno parte di musei e istituzioni pubbliche e private.

Poesia, narrativa e saggistica sono state pubblicate in singoli libri, in antologie e riviste specializzate quali Lettere, Alfabeta, Meta, Il Verri, La Mosca, Testuale, Graphie, Kiliagono, Concertino, e altre. Per Vanni Scheiwiller ha diretto, con Gaetano Delli Santi, la rivista Kiliagono, uscita tra il '93 e il '95. Nell'85 ha vinto il Premio Montale per l’inedito, nel 2010 il Premio Scrivere donna, con la pubblicazione di Filo a piombo, nel 2017, per Olio Santo il Premio Tassoni.

Ha pubblicato poesia, dal 1979 ad oggi: Temperatura ambiente, La natura del desiderio, Della Discordia e del suo credo, Carnazzeria, Male al male, Gesto azzurro alla sua sinistra, Filo a piombo, Vietato entrare, Olio santo. Ha pubblicato in prosa: La villeggiatura, ovvero Breviario sentimentale, Crampi, La Cana. Una sua ricerca storica è stata pubblicata: Pollice verso, storia di un arazzo. Sue poesie sono state tradotte in ebraico e in inglese, queste ultime pubblicate ad Amsterdam, nella rivista internazionale Incontri. In francese presso L’Harmattan è pubblicata Anthologie1960-2012. Presso Gradiva Publications , nel 2018 è uscita un’antologia di poesie tradotte in inglese “At Pen-Point”.

POESIA E PROSA :

1979 “Temperatura ambiente”, Il Laboratorio delle Arti

1987 “La natura del desiderio”, All’insegna del pesce d’oro, Vanni Scheiwiller

1994 “Della discordia e del suo credo”, All’insegna del pesce d’oro, Vanni Scheiwiller

1999 “Male al male”, Piero Manni

2003 “Gesto azzurro alla tua sinistra”, Book

2004 “Carnazzeria”, Testuale critica

2010 “Filo a piombo”, Tracce

2012 “Vietato entrare”, La Vita felice

2015 “Une anthologie 1961/2012”, traduzione in francese di Biancamaria Altomare e Alberto Lombardo, L’Harmattan

2017 “Olio santo”, NPe Poesia

2018 “At Pen – Point “ Poems 1960-2017, traduzione in inglese di Anthony Robbin, Gradiva Publications

Prosa:

1994  “La villeggiatura, ovvero breviario sentimentale”, Terre del fuoco editore

2006 “Crampi”, Abramo Editore

2015 “La Cana”, Puntoacapo editore

2015 “Pollice verso: Storia di un arazzo”, contributi di autori vari,

a cura di Fausta Squatriti, Nardini editore