RicercaAntologia poeticaSostieni la poesia Indica il Il catalogo generale di Anterem edizioniTutti i tag di AnteremConvegno su MontanoSono stati pubblicati da QuiEdit gli Atti della giornata di studio dedicata dalla Biblioteca Civica di Verona e da Anterem a “Lorenzo Montano e il Novecento Europeo. Gli interventi qui riuniti sono di Giorgio Barberi Squarotti, Flavio Ermini, Gio Ferri, Claudio Gallo, Maria Pia Pagani, Tiziano Salari. Curatore degli Atti è Agostino Contò, a cui si deve l’introduzione al volume. Viaggio attraverso la gioventù di Lorenzo MontanoViaggio attraverso la gioventù di Lorenzo Montano viene edito per la prima volta da Mondadori (1923). Successivamente l’opera sarà pubblicata da Rizzoli nella collezione B.U.R. (1959), con un saggio di Aldo Camerino (1901-66). Tale saggio viene riproposto in questa terza edizione, che si presenta arricchita da una biografia e una bibliografia aggiornate, a cura di Claudio Gallo, oltre che da una riflessione interpretativa di Flavio Ermini. La poesia del pensieroIntervista con Flavio Ermini a cura di Antonio Ria Flavio Ermini è stato intervistato da Antonio Ria il 15 gennaio 2013 negli studi di Milano della RSI / Radiotelevisione svizzera – Rete 2. Nuclei centrali dell’intervista sono stati: il suo ultimo libro Il secondo bene (Moretti&Vitali, 2012) e la poetica della rivista “Anterem”. Contenuti più vistiChi è on-lineCi sono attualmente 0 utenti e 0 visitatori collegati.
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Marco MazziRicapitolazione (1997 crash)
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il volo fu relativamente breve. l’aereo era più piccolo del primo. due uomini si avviarono verso una limousine che li attendeva. la macchina, il nastro adesivo fissato al retro dei sedili pieghevoli. guardai la macchina.
sto guardando la macchina, sto guardando un piccolo spazio recintato. la forma dei segnali radio, ogni numero è una finzione. la pelle, sì. l’aria viziata di un angolo di un bar. decine di pagine. sto scrivendo ciò che progetterò e complotterò di nascosto. scatti di rabbia occasionali, raffiche di insulti. le caverne sono meccanismi. il ciglio di una pozza è un meccanismo. il rumore d’acqua, i sensi, un apparato sensoriale privo di connotati e forma. tutto è meccanismo. tutto è un meccanismo di prova, come nell’animale. le sollecitazioni ambientali, una presenza separata. la rapidità, la chiarezza del meccanismo. la consapevolezza è qualcosa di più grande di questa caverna vivente. le pistole, sulle schiena. il linguaggio, o la matematica. mi sento stanco. sparare, e poi affermare che le cose si verificano al contrario. sparare e poi rovesciare gli sviluppi storici del campo. sparare, alle figure, ai bambini. sto spingendo lo sguardo oltre le palme, fino all’enorme imboccatura a cupola del tunnel. sono praticamente solo su una remota massa di lava rappresa. nulla si riferisce alla desolazione circostante. un ammasso compatto di fusti metallici. ho voglia di fare un giro. il cavo di un generatore, penso, potrebbe essere una costante fonte di irriducibile piacere. sì, ma come. qui dentro, voglio vedere cosa si combina. ogni cosa potrebbe essere il contrario. la sigaretta continua a spegnersi. il corso delle nostre vite, al contrario. […]
Marco Mazzi è nato a Firenze nel 1980. È artista e fotografo. Laureato in Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Firenze, ha studiato pittura (tecniche contemporanee) presso l’ADA (Accademia d’arte) di Firenze. Ha preso parte a numerose residenze e workshop (con Jorge Peris, Base, progetti per l’arte, Firenze, 2007, Department of Eagles, Tirana, Albania, 2013-2015, Debatik Center, Tirana, Albania, 2016-2019). Ha realizzato video installazioni per il 798 Art District di Beijing (2006, a cura di Sergio Risaliti), il Komaba Museum di Tokyo (2007, a cura di Hideyuki Doi), il Watari Museum di Tokyo (2008, a cura di Koichi Watari), il MLAC (Museo laboratorio arte contemporanea) di Roma (2009, a cura di Lorenzo Carlucci), il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato (2018, a cura di Carlo Sala). Ha preso parte a importanti rassegne e mostre collettive sulla video arte internazionale, come la mostra “Il medium disperso” (MLAC, 2010). Fra le mostre personali, ricordiamo “Alessandro Piangiamore - Marco Mazzi” (2007, a cura di Gaia Pasi, Galleria Daniele Ugolini, Firenze), “Sussuntivi” (2018, a cura di Erica Romano, Galleria Cartavetra, Firenze). Nel 2015 è stato fotografo di scena per il progetto “Albanian Trilogy” di Armando Lulaj (Biennale di Venezia, Padiglione Albania, a cura di Marco Scotini). Vive e lavora fra Firenze, Tokyo e Tirana.
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