Lidia Are Caverni

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Dalla raccolta inedita “Il sole o Dioniso”

 

Se ci fosse il mare una cupola

verde per l'improvvisa

immensità uno stordimento

di ramo per l'intricata foresta

un tremolio di conchiglia

strappata dal grembo un duro

guscio di palma in attesa

del nuovo marinaio una chiglia

dolce che s'incurva seguendo

l'onda dello sterminato

cammino.

 

**

 

Nel riparo non c'era

più niente un'impronta

di giaciglio i corpi

avevano dimenticato

promesse si erano dispersi

come fossero erbe

un piatto segnale

di poche cose inerti

un aleggiare leggero

un respiro ch'era stato

greve nel palpitare

d'amore.

 


Lidia Are Caverni è nata a Olbia nel 1941 e risiede a Venezia-Mestre dove è insegnante elementare in pensione. Si occupa di poesia e narrativa e collabora con le riviste online Versante Ripido, Malacoda, Poliscritture, Capoverso e Senecio. Si interessa inoltre di studi antropologici, storici e del linguaggio e ha collaborato per oltre dieci anni con la rivista “I viaggi di Erodoto” edita dalla Casa Editrice Bruno Mondadori.

Ha pubblicato libri per l’infanzia, di narrativa e poesia e suoi racconti e poesie sono stati inseriti in antologie di prestigio e tradotti in lingua rumena e anglo-americana.

Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio Ceppo-Nicola Lisi conseguito nel 1989 e il Premio Nuove Lettere dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli conseguito nel 2003.

Tra le sue pubblicazioni poetiche più recenti ricordiamo Le montagne di fuoco (Premio Nuove Lettere dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli 2003 - Prefazione di Gorgio Linguaglossa, Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, 2005), Animali e linguaggi (Bonaccorso Editore, 2006), Fiore bianco notturno (Orizzonti Meridionali, 2010), La maschera scomparsa (Edizioni Progetto Cultura, 2015), Odisseo Notturno (Orizzonti meridionali, 2016), Parvulus (Orizzonti Meridionali, 2017).