Jacopo Ramonda

Da “Omonimia”, Interlinea, 2018

 

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Tommaso (#4) 

Il nipote di Tommaso si ferma lungo il sentiero e richiama a gran voce l’attenzione del nonno, dicendogli di venire a vedere cosa ha trovato. Tommaso gli spiega che si tratta dell’esoscheletro di un insetto, abbandonato dopo la muta. Un artropode in sviluppo si libera periodicamente della cuticola che lo avvolge, come se si trattasse di un vestito ormai troppo stretto, concentrando la sua crescita corporea nelle fasi di muta. L’episodio gli richiama alla memoria un sogno vecchio di anni, che all’improvviso ricorda perfettamente, in ogni minimo dettaglio.

 

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Nina (#1)

Quando ne nota una la estirpa, ma di solito si riforma rapidamente, in un altro punto dell’appartamento. Una lotta impari. Ricrescono come erbacce. Sono ragnatele sottili e perfette, costruite ad alta quota, agli angoli del soffitto. Vibrano per correnti d’aria quasi impercettibili. Come reti, trattengono la polvere e alcuni dei pensieri sospinti dal calore verso gli strati più alti e rarefatti dell’atmosfera interna alla casa. Da terra sono visibili soltanto in particolari condizioni di luce, quindi piuttosto difficili da individuare durante le pulizie. Talvolta, prima di rimuoverle, Nina ne ammira la perfezione. Per ragioni imperscrutabili, le sembrano opere incompiute: l’ossatura trasparente di un progetto più ambizioso.

 


Jacopo Ramonda è nato a Savigliano nel 1983. Scrive testi collocabili in un’area di confine tra poesia e racconto. Ha pubblicato Una lunghissima rincorsa (Bel-Ami Edizioni, 2014, a cura di Silvia Lombardo), con una prefazione di Andrea Inglese e illustrazioni di Ilaria Bossa, e Omonimia (Interlinea, 2019, a cura di Franco Buffoni). Una selezione delle sue prose brevi è presente in Poesia contemporanea. Tredicesimo quaderno italiano (Marcos y Marcos, 2017, a cura di Franco Buffoni), con una prefazione di Umberto Fiori. Le sue prose brevi sono state pubblicate su «Nazione Indiana», «Nuovi Argomenti», «Le Parole E Le Cose», «L’Ulisse», «Absolute Poetry», «La Poesia E Lo Spirito», «Poetarum Silva», «Formavera», «I Poeti Sono Vivi»; su varie riviste cartacee, tra cui «Atelier» e «Tratti»; sulle antologie collettive Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo (Bel-Ami Edizioni, 2012, a cura di Silvia Lombardo), con una prefazione di Simone Giusti, Abitare il deserto (Osservatorio Fotografico, 2016, a cura di Giovanni Zaffagnini) e Paragrafi (Puntoacapo Editrice, 2018, a cura di Pietro Montorfani); sulla plaquette Nicolò (Print & Poetry, 2016, a cura di Giovanni Turria e Parco Poesia). È uno degli autori contemporanei inclusi nella mostra “Ritmo sopra a tutto. Cinquant’anni di storia e di arte al MA*GA 1966-2016”, a cura di Franco Buffoni.