Giulia Scuro

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Da “Sedute in piedi”, Oèdipus edizioni, 2017

 

***

 

Dodicesima ora di lavoro

 

[…]

Dottoressa, il suo schema prevede

vettori ascendenti,

non comprende la parabola al piede:

funzione cui l’ansia espone i perdenti.

La parabola, come una lama,

fende il piano crocifisso dagli assi

riducendo l’insieme di due incognite al vano

arginare l’ignoto per contarne i passi.

Dottoressa, il mio anaforico richiamo

rivela il bisogno dell’esca e dell’amo,

anche se non sono con lei la sua voce

è per me la sirena che allerta

quando il mio corpo diventa la vela

di un’immaginazione troppo precoce.

Ti ostini nei delirii premonitori

prevedi il bene, il male e gli orrori,

risparmia al presente il bisogno

di relegarsi al mondo, non al sogno!

Lei crede che cambierei?

Che il presente immanente ad ogni saprei

ieri era tutto e domani niente?

Io rimando alla sua competenza i miei dubbi,

cosa può offrire il mio intuito alla scienza?

Il mio è lo studio dei furbi

ricorre ad uopo all’impotenza,

al triplice asse dei cubi

oppone il segmento della sentenza.

Ora lei guarda l’orologio,

il linguaggio dei gesti è palese,

ben più delle astruse pretese

che io pavento nel mio sproloquio.

Quindi raccatto i frammentari arti

del mio bene, svuoto le mani piene,

e, nei reticoli stradali della provincia,

ripenso agli stampi dalle forme interne

sui quali ruoto.

 


Giulia Scuro, vive e lavora a Napoli. Dottoressa di ricerca in Letterature comparate, i suoi ambiti di studio sono la Letteratura francese e la Storia della medicina. Autrice della raccolta poetica Sedute in piedi (Oedipus, 2017), opera inedita finalista al premio Pagliarani 2016 e vincitrice del premio Aoros 2018 (sezione editi). Ha partecipato a reading e performance poetiche nell'ambito di rassegne fra cui lo Speculum Celestiale. Dialettiche del naturale (a cura di Maurizio Elettrico, Domenico Mennillo e Raffaella Morra) e I Poeti di Napoli: i nuovi leggono in classici (Fondazione Premio Napoli). Sue poesie sono apparse in rivista su Levania e Trivio, sul blog letterario Nazione Indiana e in volumi collettivi.