Premio Lorenzo MontanoRicercaCarte nel VentoSostieni la poesia Indica il Il catalogo generale di Anterem edizioniTutti i tag di Anteremtags in Carte nel ventoMarzo 2009, anno VI, numero 10
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Convegno su MontanoSono stati pubblicati da QuiEdit gli Atti della giornata di studio dedicata dalla Biblioteca Civica di Verona e da Anterem a “Lorenzo Montano e il Novecento Europeo. Gli interventi qui riuniti sono di Giorgio Barberi Squarotti, Flavio Ermini, Gio Ferri, Claudio Gallo, Maria Pia Pagani, Tiziano Salari. Curatore degli Atti è Agostino Contò, a cui si deve l’introduzione al volume. Viaggio attraverso la gioventĂą di Lorenzo MontanoViaggio attraverso la gioventù di Lorenzo Montano viene edito per la prima volta da Mondadori (1923). Successivamente l’opera sarà pubblicata da Rizzoli nella collezione B.U.R. (1959), con un saggio di Aldo Camerino (1901-66). Tale saggio viene riproposto in questa terza edizione, che si presenta arricchita da una biografia e una bibliografia aggiornate, a cura di Claudio Gallo, oltre che da una riflessione interpretativa di Flavio Ermini. La poesia del pensieroIntervista con Flavio Ermini a cura di Antonio Ria Flavio Ermini è stato intervistato da Antonio Ria il 15 gennaio 2013 negli studi di Milano della RSI / Radiotelevisione svizzera – Rete 2. Nuclei centrali dell’intervista sono stati: il suo ultimo libro Il secondo bene (Moretti&Vitali, 2012) e la poetica della rivista “Anterem”. Contenuti piĂą vistiChi è on-lineCi sono attualmente 0 utenti e 1 visitatore collegati.
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Sylvia PlathAffettuosi confronti Il breve, lucido scritto “Un confronto”, di Sylvia Plath, inizia con Strana davvero questa invidia, poiché la compianta autrice si è rivelata eccellente talento sia come poetessa, sia come prosatrice e, dunque, ha praticato tanto una prosa, in grado di muoversi con libertà nel “Tempo”, per la quale “niente è poco importante”, quanto una poesia “concentrata”, intensa, breve, “inizio e fine in un fiato solo” (unica eccezione dichiarata, i poemi epici). Se, nel corso della versificazione, verrà inserito un elemento tratto dalla quotidiana esperienza, questo, salvo qualche felice, raro, caso, forzerà la mano al poeta, tendendo ad assumere il ruolo di protagonista, come accadde alla stessa Sylvia che, avendo introdotto “un albero, un tasso”, non riuscì a “sottometterlo” e finì per scrivere “una poesia su un albero di tasso”. A differenza di quanto accade nel romanzo, le cose (“uno spazzolino da denti”) non stanno al loro posto o, almeno, presentano spiccate attitudini “a considerarsi degli eletti, dei tipi speciali”. Il tono, come emerge già dalle citazioni, non è astioso: attraversa il testo una leggerezza quasi umoristica, retta da un’intelligenza sensibilissima, sobria, penetrante. E non d’invidia, sia chiaro, qui si tratta, bensì dell’urgenza di un “confronto” nel cui àmbito differenze e somiglianze vengono poste all’attenzione del lettore sotto il profilo del fare: non s’indugia su presunti aspetti teorici o fondamenti delle due forme espressive, ponendo, invece, con decisione, l’accento su diversità (e difficoltà) concrete del porle in essere nel rispetto delle caratteristiche di ciascuna, senza dimenticarne i tratti comuni, anzi a partire da essi. Emergono sentimenti di riguardo, premura, simpatia. Il titolo del brano, perciò, appare quanto mai adeguato e l’incipit sembra assumere il ruolo della tenera, amorosa, provocazione rivolta da una grande artista della parola non soltanto ai suoi simili, ma anche a sé medesima nella duplice veste di poetessa e prosatrice: leggiadre frasi, precise e pregnanti, con una vena d’ironia terribilmente seria, così, riescono a rendere oggetto di analisi e paragone taluni non secondari tratti di due importanti registri di scrittura. Proprio dalla suddetta duplice veste, proprio dal tono responsabile e appena beffardo, cioè proprio dall’ambiguità schietta, franca, dell’elegante scritto in parola, si è indotti a riflettere su temi più ampi, ossia, ad esempio, sull’esistenza a priori dei generi letterari e sull’opportunità d’intenderli in maniera rigorosa, rigida. Certo, diverse forme si mostrano, ma considerarle non imprigionate entro invalicabili confini risulta doveroso, se è vero che un consapevole, semplice, gesto di affetto, come quello di Sylvia Plath, può superarli. Marco Furia Sylvia Plath, “Un confronto”, in “I capolavori di Sylvia Plath”, Mondadori Editore, Milano, 2008, pag. 658
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