Emidio Montini, poesia inedita, con una nota di Marco Furia

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Tutto è terra



1

Tutto è terra, semina profonda,
acqua – umore che feconda.
Tutto è aria, tempo che confonde,
fuoco – la morte lo diffonde.

Tutto è terra, brulichio battente,
acqua – sogno del demente.
Tutto è aria, luce che converte,
fuoco – la vita lo diverte.



2

Tutto è terra, anima perdente,
acqua – enigma renitente.
Tutto è aria, mistico quarzo,
fuoco – febbrile a marzo.

Tutto è terra, sforzo salutare,
acqua – arcigno navigare.
Tutto è aria, stormo variegato,
fuoco – un unico peccato.



3

Tutto è terra, effimero vincente,
acqua – nascosto continente.
Tutto è aria, testamento segreto,
fuoco – a ciò egli pone il veto.

Tutto è terra, l'ora che fa male,
acqua – tana primordiale.
Tutto è aria, fiore che rinviene,
fuoco – amore lo sostiene.



4

Tutto è terra, urna giudiziosa,
acqua – sfera misteriosa.
Tutto è aria, flora di carburi,
fuoco – egli fa che duri.

Tutto è terra, festa di cicale,
acqua – diametri di sale.
Tutto è aria, dio innamorato,
fuoco – ossido sanato.

 



“Tutto è terra”, di Emidio Montini, è raffinata poesia cui la rima baciata conferisce un ritmo
dinamico e, nello stesso tempo, riflessivo.

Dinamico, come dimostrano, ad esempio, i versi
“Tutto è terra, anima perdente
acqua – enigma renitente”,

riflessivo, come nella pronuncia
“Tutto è terra, urna giudiziosa
acqua – sfera misteriosa”.

La distinzione, come si può facilmente vedere, ha valore del tutto indicativo, poiché i due aspetti sono contemporaneamente presenti.

Un’elegante compattezza è la cifra stilistica di una versificazione che accetta l’uso della consonanza ritmica, essendo ben consapevole di come nessuna forma debba essere rifiutata a priori.

Ho letto con piacere e interesse una battente sequenza poetica che mi ha indotto sia a correre da una parola all’altra, sia a soffermarmi su pregnanti, brevi, articolazioni verbali capaci di promuovere
feconde meditazioni.

I tempi, ovviamente, variano: l’itinerario di superficie si svolge secondo ritmi veloci, quello più profondo per via di cadenze che tendono ad attenuarsi al fine di consentire riflessioni ampie e
coinvolgenti.

La lettura, tuttavia, resta unica pur nei suoi diversi aspetti, poiché Emidio è tenace creatore di una lingua che si lascia percorrere secondo diverse direzioni, ma che si guarda bene dal pericolo di una
frantumazione disgregatrice.

L’esito è efficace e poeticamente convincente.



Emidio Montini nasce nel 1954 in una valle del Bresciano fra le più laboriose e chiuse a tutto ciò che non ricada sotto la voce “tempi e metodi”. Forse, a condurlo ignaro verso quella vanità chiamata poesia, può essere stato quell'elemento, primitivo e sacrale, ereditato da parte materna. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni poetiche dal 1978 ad ora: Poesie (La Voce del Popolo, Brescia 1987); A Colloquio con l'Angelo (Edizione del Leone, Venezia 1990); Mutamenti e Identità (Edizioni del Leone, Venezia 1992); Cassandra la Bella e altre cose (Edizioni Tracce, Pescara 2002); il romanzo breve Il Panico e la Grazia (L'Arcolaio Editrice, Forlì 2008); Uodishallo - Diario Africano (L'Arcolaio Editrice, Forlì 2009); La Moneta a noi Donata (L'Arcolaio Editrice, Forlì 2010); Parola di Scriba ( L'Arcolaio Editrice, Forlì 2011). Numerose le recensioni su quotidiani e le segnalazioni in vari premi letterari, fra cui un secondo posto al Premio Montano.