Clemente Napolitano, "Fluxus", l’arcael’arco edizioni, 2015, nota di Flavio Ermini

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Clemente Napolitano ci porta con questo libro nel flusso della vita quotidiana, nel suo farsi e disfarsi nello spazio di un libero agire proprio di un’anima che ha compreso il destino cui è assegnata.

Un destino che coinvolge il linguaggio e la coscienza, in un rinnovamento lungo e incerto, in un rituale che ha bisogno di essere continuamente ripetuto.

Qualcosa è già successo. Ma c’è ancora posto per l’emozione di un rapporto che svela tentazioni non dette, segrete, incalcolabili.

Il messaggio è questo: si cerchi di rinascere continuamente, ci si impegni incessantemente in imprese nuove, risorgendo come ogni volta fa il sole al mattino.

 

***

Perché quest’involucro

non è mai stato

corazza imbattibile

fragile e scosso

da un colpo di vento

lasso ti accoglie

scherno dolente

alla tempesta

solletichi il verso

garrisce la presa

le maglie allargando

rivolta lo sguardo

come una scolta

le spine di Cristo

hanno foglie brunite

 

***

Hai visto la mano era distesa

il palmo aperto

a mezz’aria sospeso brancolava

il corpo stava dietro

l’angolo teso oscillava perplesso

tra dare e avere

mostrarsi per donare o nel frattempo

tirare il busto

indietro nascondendo l’appetito

ripugnante

 

***

E della vita godo

la vita stessa

irrefrenabile flusso privato

di separati pezzi


Clemente Napolitano nasce a Caserta, il 2 giugno 1965. A Bologna si laurea col massimo dei voti al D.A.M.S.

Allievo di eminenti maestri della scena teatrale italiana (Leo De Berardinis, Claudio Meldolesi, Carlo Merlo) frequenta, durante e dopo gli anni universitari, numerosi corsi di specializzazione in arti sceniche con particolare riguardo al settore dell’interpretazione e della regia.

Dai primi anni ’90, generalizza l’attività teatrale a stimolo di rinnovati impulsi creativi e culturali: assume supplenze di Storia dell’Arte nei Licei di Napoli e provincia; promuove seminari, dibattiti, progetti interartistici per la costruzione di nuovi spazi orientati ad arginare indifferenza e degrado; è interprete delle sue messinscene e di progetti musicali; realizza reading di poesia; collabora con riviste locali e nazionali; conduce seminari, dirige spettacoli nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione Campania e nelle Università di Bologna e Salerno; svolge attività di Teatro e carcere.

Come attore ha collaborato con Leo de Berardinis: Macbeth di William Shakespeare; Carlo Merlo: Cristoforo Colombo di Michel de Ghelderode, Filosoficamente di Eduardo De Filippo; Renato Carpentieri: La serra e Party time di Harold Pinter.

Pubblicazioni più recenti:

  • Clemente Napolitano, FLUXUS, Nola, L’arca e l’arco, 2015.
  • Clemente Napolitano, Oggi è “ancora più lacerante il suo silenzio”, in LA TERZA VITA DI LEO Gli ultimi vent’anni del teatro di Leo de Berardinis a Bologna, riproposti da Claudio Meldolesi con Angela Malfitano e Laura Mariani e da “cento” testimoni, Corazzano, Titivillus, 2010.
  • Clemente Napolitano, La fenice e il thanatos, in “Annuario Liceo Classico <<A. Rosmini>> Palma Campania”, 2007, n° 7.
  • Clemente Napolitano, ‘O compagno, in AA.VV., La Madonna del Latte 10 racconti per 10 anni, Palma Campania, Michelangelo Communications, 2007.