Ultima pagina: Aida M. Zoppetti, due libri, frammenti critici e biografia

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Dalla prefazione di Massimo Gualtieri a “Una coltivazione di forme”:

[…] “Una coltivazione di forme” fa parlare, o meglio, è parlata, da tutto un catalogo di enti minori, di marginali assenti. Qui, più che leggere, siamo letti: facciamo esperienza. Fare esperienza di un libro di poesie – coltivarne, appunto, le forme – comporta un agire e implica dei rischi. A questo insieme di asimmetriche aiuolette va rigorosamente anteposto il verbo praticare. Perché questo non innocuo paesaggio necessità sì di una certa attrezzatura, ma soprattutto sta a indicare quanto laboriosa e meticolosa sia ogni trasformazione del fare. La poesia si dà nel fare, gli è contemporanea. Fare esperienza di una poesia che si dà nel fare è già un ritorno all’originario contenuto delle parole greche logos e legein , quando non significavano ancora discorso, dire, e le parole non avevano alcun immediato rapporto con il linguaggio. Logos e legein sono parole care ad Heiddeger che, richiamandosi ad Eraclito, ridarà ad esse un senso molto particolare, un senso che abbiamo già ritrovato: quello di “raccogliere”, di “porre a fianco”, di “mettere in ordine”. La coltivazione, insomma. […]

 

Aida M. Zoppetti è nata a Bergamo, dove risiede. Alla fine degli anni ’70 ha fondato e diretto con Massimo Gualtieri e Ugo Pitozzi la rivista di poesia e sperimentazione visiva “North”. E’ apparsa in numerose antologie di letteratura contemporanea. Suoi testi figurano in Tracce, Tam Tam, Lettera, Anterem, Aperti in squarci, Salvo Imprevisti, Théâtre du silence, El Bagatt, L’area di Broca, Thesis, Risvolti, Il Verri.

Ha pubblicato “Una coltivazione di forme” e “Di Lama e di Luna” per Anterem, “Generation of Vipers” per Signum Edizioni d’Arte, la plaquette: “Piume, poesie visive e volatili” per Dialogo Libri, “Messieurs, mettez du blanc dans l’ombre” e “Blu biscotto” per le Edizioni “Alla pasticceria del pesce” dirette da Claudio Granaroli, “Ora che tutto il tempo è notte” per la raccolta “Lavoro dopo” della CGIL. Ha illustrato “Frisbees della vecchiaia” per Giulia Niccolai.

In questo momento si dedica alla poesia visiva.

ps Le note contrassegnate dai numeri 3 e 5 sono di Tiziano Salari


 

Aida M. Zoppetti, due libri, frammenti critici e biografia

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