Oronzo Liuzzi, da “Lettera dal mare”, Oèdipus 2018, nota di Rosa Pierno

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Un testo che potrebbe essere considerato una polifonia teatrale, assorbendo, la voce narrante, migliaia di voci, le quali vengono trascinate sulla scena, tutte travolte dalla stessa condizione esistenziale. È, infatti, “Lettera dal mare”, immersione in una delle tragedie della contemporaneità: la necessità di emigrare. Oronzo Liuzzi riesce a immaginare le condizioni insopportabili a cui i migranti devono sottostare e a fare nostri i loro pensieri. La scrittura, scansionata da ripetizioni e da ritornelli, quelli tipici delle cantate, determina un andamento calmo, intriso di nostalgia e di dolore, strutturando lo svolgimento del racconto come un’infilata di perle. Ciò che è franto, franto resta: il pensiero è spezzato, quasi un coacervo di tutti i possibili pensieri che costituiscono l’identità del migrante, ma non è mai abbandonato dalla partecipazione dolente del poeta. La poesia rende, infatti, possibile la condivisione dell’esperienza, affinché essa divenga consapevolezza e presa di posizione da parte di tutti.

 

 

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“dormo sveglio vedo dentro fuori questo mondo un pensiero orribile un maledetto dramma crea inquietudine in mio fratello mio fratello che osserva attentamente la scena e la subisce è incazzato mio fratello l’angoscia soffre di angoscia troppo il suo corpo l’energia in continua rivoluzione mastica la rabbia si morde terribilmente le mani scarica nella mente una sottile linea di informazione per nuove idee mio fratello sogna il viaggio insieme in transito ama discutere mio fratello mio fratello nei suoi occhi la pace nei suoi occhi il desiderio la speranza indossare vestiti puliti nei suoi occhi la pancia piena di sogni un lavoro mio fratello mio fratello non ho paura di e non ho paura non ho paura ancora mio fratello guarda il mondo guarda il cielo coglie i segni del destino mio fratello guarda il mare è bello il mare dice”. 

 


Oronzo Liuzzi, nato a Fasano (BR) nel 1949, vive e lavora a Corato (Ba). Ha conseguito la laurea in Filosofia Estetica presso l’Università di Bari. E’ attivo nel panorama artistico-letterario con numerose mostre personali e collettive a livello nazionale ed internazionale, libri d’artista, libri oggetto, scrittura verbo-visuale e mail art.

In poesia ha pubblicato: L’assoluta realtà (Firenze, 1971), Poesie (Albatros, Roma, 1975), Teresa/Attunico (Schena, Fasano-BR, 1977), Poesie (Albatros, Roma, 1977), Bio (Edizioni Tracce, Pescara, 1987), Ronz (Campanotto, Pasian di Prato-UD, 1989), Canzone antica (micronarrativa, Pensionante dè Saraceni, Caprarica di Lecce, 1990), Plexi (Campanotto, Pasian di Prato-UD, 1997), Nuvole di gomma (Edizioni Riccardi, Quarto-NA, 2001), Poesie (1972-1977) (Edizioni Riccardi, Quarto-NA, 2002), L’albero della vita (Portofranco, Taranto, 2003), Chat_Poesie (Edizioni Spazioikonos, Bari, 2004), Pensieri in_transito (Fermenti, Roma, 2006), Poesia Povera (SECOP Edizioni, Corato-BA, 2009), Via dei barbari (Edizioni L’Arca Felice, Salerno, 2009), Io e Caravaggio (SECOP Edizioni. Corato-BA, 2010, In Odissea visione, 2012; Condivido, 2014, DNA, 2015. Conversazione con Proust, antologia a cura di Giuliano Brenna e Roberto Maggiani (LaRecherche.it, eBook, 2011). Ha realizzato numerosi video di poesia.