Liceo “Cotta” di Legnago (Vr), prof. Cristina Ferrazza

Versione stampabilePDF versionA commento di “lineamadre” di Maria Luisa Vezzali, Donzelli 2007
Di Edoardo Birbini, Vanessa Guarneri, Chiara Melotto, Gianluigi Viviani

Liceo “Cotta”, Legnago (Vr), classe II A b, insegnante Cristina Ferrazza

Nota critica II classificata

Ho sentito le parole farsi brivido,
uscire dalla carta e invadere il cuore,
come raramente accade.
Ho chiesto alla Poesia di farsi comprensibile
e di dialogare con la mia anima di ragazzo
a volte disattento, ma mai tanto
da non cogliere il profondo che si agita;
Le ho chiesto ancora di dialogare con l’anima del mondo
che si è persa
e di indicare ancora qualche strada...
Intirizzito sul terrazzo
un angelo stasera ha trasformato qualche mia ferita in musica
mentre ti leggevo.

A commento della poesia “Bellezza” di Maria Luisa Vezzali
Di Giulia Bottaro, Alessandro Soave, Andrea Zemignani

Liceo “Cotta, Legnago (Vr), classe III A s, insegnante Cristina Ferrazza

Ogni individuo, dotato di fantasia, ha sognato almeno una volta di possedere un paio d’ali per spiccare il volo su terre sconosciute, incontaminate, libere dalla guerra e da qualsiasi disgrazia. Per poterne ammirare la pura e dolce bellezza naturale...

Per poter vedere con i propri occhi luoghi visitati solo nei sogni...

Per antonomasia, quando si pensa a volare, si pensa immediatamente all’aquila reale, il più nobile volatile della terra, un animale in grado di solcare le onde, i monti e le pianure.

Le ali dell’aquila raggiungono luoghi che nessun altro essere può raggiungere e i suoi occhi possono perforare le barriere dettate dalle distanze. Essa infatti possiede una vista telescopica, ma è allo stesso modo incapace di cogliere ciò che un uomo può invece contemplare. La capacità di un uomo di leggere il viso e il comportamento di un altro, per rilevarne le caratteristiche più profonde, è unica di quel genere di persone che vedono attraverso gli occhi.

Occhi e ali d’aquila, e sensibilità umana: il connubio migliore. Questa poesia parla dell’infinità del mondo, della molteplicità degli ambienti e delle più diverse esperienze che si vivono nella vita.

Le brevi strofe, scritte in versi liberi e lasciate sistematicamente in sospeso, spronano il lettore a perseverare nella lettura. Le continue immagini evocate dalla Vezzali alimentano ad arte il clima della poesia: la suggestione è alta, tanto che attraverso la lirica risulta più facilmente comprensibile il sentimento di fondo che l’autrice vuole trasmettere.

Il lettore sembra quasi “trasportato” nel mondo della scrittrice. La poesia è in grado di attanagliare il lettore, proiettandolo verso nuovi orizzonti, verso i mondi nei quali ognuno, nei propri sogni, vorrebbe vivere.

Sorvolandoli con ali d’aquila, osservandoli però con occhi di uomo.