Fernando Della Posta, videolettura; dalla raccolta inedita "Sole raso", nota di Laura Caccia

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Per gli invisibili


Non la luce a picco sulle cose, che ne prevarica le ombre, piuttosto la luminosità bassa che le incipria e si insinua tra gli anfratti, portandone a vista gli aspetti più intimi e nascosti. Così illumina il sommerso la parola di Fernando Della Posta in Luce rasa.

Parola che, simile al sole radente tra le gole, “come lo sguardo di un amante”, si distende sulle cronache degli invisibili, sui gesti minimi, sulla forza di ribaltare stagnazioni e ripari. Muovendosi tra l’affettivo e il sociale, l’esistenziale e l’etico, il letterario e il naturale nei diversi testi spesso non titolati, lasciati esposti.

Dove, nello snodarsi delle storie dei vinti, trovano parola personaggi accomunati dal ruolo di “attore di seconda fila” o di comparsa. E dove il dire trae forza nell’opporsi a chi scarta “come fosse superflua / ogni visone ulteriore” e nel cercare, rispetto a tutto il difficile dell’esistere, di “farne salto / che precipita in nuova luce”.

E cos’è la poesia? Non è forse luce rasa che sceglie di non violentare le cose, ma di toccare, con voce d’amante, le più intime oscurità, così come i lati più mutilati del vivere? “Più che la bontà può la letteratura”, dichiara Fernando Della Posta, in grado, di fronte a oltraggi e consunzioni, di accarezzare le cose e i viventi, illuminare ogni solitudine, dare chiarore agli inciampi, consentire ogni volta di rimetterci al mondo.

(Questa raccolta è stata pubblicata nel 2020 da Giuliano Ladolfi Editore con il titolo "Sembianze della luce").

 

*** 

Non è facile, non è facile catturare una luce

nel temporale portato dal vento, mentre

la noia pasquale imperversa, e una parvenza

di perdita ci assale, una caduta al ribasso

tra le lente ore che passano, incespicando

in un buco, una gora, una traccia, una fiumara

che s’ingrossa dietro i vetri che si riempiono

di timide gocce di cielo ricacciate nel nulla

dal lesto sole. Altri maestrali si porteranno via

questi già vecchi e fragili puntini di mimosa.

 

***

Ci si può vestire

di versi di pelle sintetica,

farne cappotti da stendere

sui nostri anni irrisolti,

come a coprire cadaveri

il cui odore non si scioglie

nemmeno rivoltando le zolle

di una pagina bianca.

Ma si può farne salto

che precipita in nuova luce.

 

***

Dite a quelli

che cavalcano sicuri in superficie

che sotto di loro

c’è sempre stato

tutto un mondo sommerso

e che soprattutto il tempo

sostituisce fatti e testimoni oculari.


 

Odiarvi, odiarvi

quando a pancia piena

scartate come fosse superflua

ogni visione ulteriore.

 

***

Chi arriva prima sbiadisce lentamente.

Nonostante ciò l’usignolo di Keats

non avrà mai il becco scheggiato.

 

Luce naturale
 

Sono l’attore di seconda fila

la comparsa che riempie il paesaggio

la chioma dell’albero che sta nel contorno

la mia storia non ha importanza.
 

Spesso faccio flessioni sul tetto di un grattacielo

e guardo un mare sconfinato.

Spesso ravviso il tuo seno

nei chicchi di melagrana.

 

***

Più che la bontà può la letteratura.

Ogni sentiero deve segnare un passo,

ognuno deve raccontare una storia.
 


Fernando Della Posta. Nato nel 1984 a Pontecorvo in provincia di Frosinone, è laureato in Scienze Statistiche, vive a Roma e lavora nel settore informatico. Tra i tanti riconoscimenti ottenuti in poesia nel 2011 è arrivato tra i finalisti al concorso di poesia “Ulteriora Mirari” nella sezione silloge poetica inedita; nel 2015 è risultato tra i finalisti del concorso letterario "Sistemi d'Attrazione", legato al festival "Bologna in lettere 2015", nella sezione dedicata a Pier Paolo Pasolini; nel 2016 vince il concorso “Stratificazioni: Arte-fatti Contemporanei” legato al festival letterario di Bologna in Lettere 2016 nella sezione B poesia inedita a tema libero e ottiene una menzione al XXX premio Montano per la silloge inedita. Nel 2017 vince il Premio Nazionale Poetika nella sezione silloge inedita. Nel 2018 si classifica secondo nella sezione inediti di poesia al Premio “Andrea Torresano”, ottiene una segnalazione al premio Lorenzo Montano per la silloge inedita e vince il Premio Letterario Zeno nella sezione poesia. Numerose sono le sue recensioni e le sue sillogi reperibili su diversi blog letterari come Neobar, di cui è redattore, Words Social Forum, Viadellebelledonne, Poetarum Silva e Il Giardino dei Poeti. Nel 2011 ha pubblicato la raccolta di poesie “L’anno, la notte, il viaggio” per Edizioni Progetto Cultura e, sempre in poesia, nel 2015 "Gli aloni del vapore d'Inverno" per Divinafollia Edizioni, nel 2017 “Cronache dall’Armistizio” per Onirica Edizioni, nel 2018 “Voltacielo” per Oèdipus Edizioni e “Gli anelli di Saturno” per Ensemble Edizioni, nel 2020 "Sembianze della luce" per Ladolfi Editore.