Flavio Ermini

Incursioni intorno alla Notte di Adriano Marchetti

La notte non è l'inverso del giorno ma la sua necessità opaca, una destinazione nera, aureolata della sua presenza. L'alba, che nei suoi inviolati veli si sottrae alle tenebre e alla luce, porta in seno il crepuscolo e fa cenno, sfiorando le cose col suo bacio, a una fuggevole promessa di gestazione e insieme a un principio di sottrazione. Solo alla fine di questa aerea corsa, la fuggitiva «Aube» di Rimbaud ci apprende che l'amplesso con la 'dea' è un racconto generato da un sogno, precipitato, prima del risveglio, in fondo al bosco.

Nietzsche e l'interpretazione di Pulsoni

In questa perdita inconsapevole

in questa perdita delle ultime vie lattee

in questa perdita del proprio nome […]

"In questa perdita"… verso l'ora del lupo. E contro il sole, in attesa dei fantasmi

Alla memoria di Ferruccio Masini

I.

Dire la vita di Paolo Donini

Riflessioni pronunciate in occasione della serata di apertura
della Terza Biennale Anterem di Poesia,
il primo ottobre 2008.

Utopia della scrittura

La presenza scalfita della parola nel bianco prima ancora che letta è avvistata: in quanto segna, il segno è innanzi tutto visibile.

La scrittura è iniziale in quanto luogo avvistato dall'occhio.

L'occhio coglie il segno nel bianco, scorge la pagina come interezza, campo e aratura.

Filosofia versus Poesia: Platone e i poeti di Susanna Mati

Biennale di Poesia Anterem, Biblioteca Civica di Verona, 15 Novembre 2008

 

Questo testo conserva talvolta nella sintassi il carattere di traccia per l'esposizione orale alla quale era originariamente destinato.

 

Poesia, mito, poetica, cervello di Massimo Conese

Premessa

È necessaria oggi la poesia? È necessario che i poeti scrivano? I poeti hanno qualcosa da dire o usano un mezzo raffinato per esprimere il senso di horror vacui, di una solitudine che l'uomo stesso ha voluto per sé? Il poeta è un «fingitore» e la sua finzione è andata troppo oltre nel rappresentare solo se stesso (fino a possedere, sfruttare e danneggiare l'habitat in cui vive e che lo ha accolto)?

Sul mito di Atlantide di Massimo Donà

a partire da "Land under the Sea"

Note a margine, in memoria di Lorenzo Montano,

pronunciate in occasione della serata di apertura

della Terza Biennale Anterem di Poesia,

il primo ottobre 2008.

La scomparsa di un continente, tanti, tanti… tanti anni fa… forse un sogno - come scrisse Aristotele, che non avrebbe dato gran peso alla narrazione platonica.

Platone, comunque, ne parlava nel Timeo e nel Crizia.

Il logos violento del poema di Romano Gasparotti

Riflessioi pronunciate durante la terza edizione della Biennale Anterem di Poesia

Interrogarsi sulle ragioni del testo poetico - come chiede la rivista Anterem nell'occasione della III Biennale della poesia 2008 - presuppone la domanda radicale su quale sia il logos, che si comunica e si trasmette nel poema.

In principio erat verbum di Rinaldo Caddeo

La parola, non il termine (Leopardi). La parola non solo il linguaggio. Il linguaggio, la comunicazione, con molte altre cose, lo condividiamo con gli animali, api incluse. La parola da dire, no. Il dire, ha il potere di racchiudere in sé suono+immagine+tatto+olfatto+gusto. Testo di voci-colori-odori-sapori: parola. Textus: tessuto, intreccio, trama, concatenazione, narrazione. Tessuto organico: pelle, sangue, muscoli, ossa, corpo, biologia.

A cosa serve la poesia di Stefano Guglielmin

Riflessioni pronunciate durante la terza edizione della Biennale Anterem di Poesia

Sin da Scritti nomadi (Anterem 2001), la mia riflessione ha sviluppato alcuni punti nodali, ribaditi nel frattempo su rivista e organizzati in modo sistematico nel mio prossimo saggio dal titolo Senza riparo. Poesia e finitezza, la cui uscita è prevista per la tarda primavera. Questa relazione ne riprenderà schematicamente uno, sperando che ciò sia utile ai presenti.

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