"Opere scelte" Regione Veneto - Esito

Versione stampabilePDF versionIl riconoscimento è destinato dalla Giuria del Premio ad Adriano Marchetti, per gli altissimi esiti raggiunti con il suo lavoro di saggista e traduttore; lavoro fondato su una scrittura interpretativa che non solo interroga, ma anche si interroga.

Marchetti ci indica che accostandosi a un’opera poetica non si è più invitati a estasiarsi, a entusiasmarsi, ma a fare esperienza del suo senso, fino a cogliere il soffio impercettibile che la anima, fino a rimodularne il respiro. Quando ciò accade possiamo parlare di pratica di verità, tanto che l’incontro con l’opera produce nel soggetto un’effettiva modificazione, fino a trasformare la sua coscienza, spostandola, dislocandola.
Con Marchetti la critica non è più fondazione di unità di misura e si confronta con l’opera scalarmente; assecondando le molteplici interrogazioni che le parole e i segni non cessano di promuovere, impedendo ai significati e ai risultati mano a mano raggiunti di solidificarsi e irrigidirsi. In questa complessità, ogni esito critico non può che costituire un nuovo inizio, una pietra di un compatto edificio.
Per tali motivi, all’autore viene riconosciuta, grazie alla decisiva partecipazione della Regione Veneto, la pubblicazione di una raccolta di riflessioni critiche e traduzioni selezionate tra i suoi lavori editi e inediti.

L’opera ha per titolo Scritture di passaggio e viene edita nella collana “Itinera” di Anterem Edizioni. È accompagnata da riflessioni di una coltissima intellettuale e raffinata poetessa, Enrica Salvaneschi (docente di Letterature comparate all’Università di Genova), che sottolinea quanto l’opera di Marchetti si raccordi alla rara categoria del saggio critico come forma d’arte. In verità, anche in queste Scritture di passaggio si può rilevare come Marchetti dissimuli nel lavoro critico «una tensione propria, un proprio contributo, sofferto e offerto, di creatività», misurandosi con i suoi modelli letterari «ben consapevole di sentirsi loro simile e fratello».