RicercaPremio MontanoSostieni la poesia Indica il Il catalogo generale di Anterem edizioniTutti i tag di Anteremtags in Premio MontanoXXXVIII Edizione Premio Lorenzo Montano
Storia del Premio
XXX Edizione Premio Lorenzo Montano
XXXIV Edizione Premio Lorenzo Montano
XXII Edizione Premio Lorenzo Montano
XXIII Edizione Premio Lorenzo Montano
XXXVI Edizione Premio Lorenzo Montano
XXXIII Edizione Premio Lorenzo Montano
Premio Lorenzo Montano
XXXVII Edizione Premio Lorenzo Montano
XXI Edizione Premio Lorenzo Montano
XXXI Edizione Premio Lorenzo Montano
Convegno su MontanoSono stati pubblicati da QuiEdit gli Atti della giornata di studio dedicata dalla Biblioteca Civica di Verona e da Anterem a “Lorenzo Montano e il Novecento Europeo. Gli interventi qui riuniti sono di Giorgio Barberi Squarotti, Flavio Ermini, Gio Ferri, Claudio Gallo, Maria Pia Pagani, Tiziano Salari. Curatore degli Atti è Agostino Contò, a cui si deve l’introduzione al volume. Viaggio attraverso la gioventù di Lorenzo MontanoViaggio attraverso la gioventù di Lorenzo Montano viene edito per la prima volta da Mondadori (1923). Successivamente l’opera sarà pubblicata da Rizzoli nella collezione B.U.R. (1959), con un saggio di Aldo Camerino (1901-66). Tale saggio viene riproposto in questa terza edizione, che si presenta arricchita da una biografia e una bibliografia aggiornate, a cura di Claudio Gallo, oltre che da una riflessione interpretativa di Flavio Ermini. La poesia del pensieroIntervista con Flavio Ermini a cura di Antonio Ria Flavio Ermini è stato intervistato da Antonio Ria il 15 gennaio 2013 negli studi di Milano della RSI / Radiotelevisione svizzera – Rete 2. Nuclei centrali dell’intervista sono stati: il suo ultimo libro Il secondo bene (Moretti&Vitali, 2012) e la poetica della rivista “Anterem”. Contenuti più vistiChi è on-lineCi sono attualmente 0 utenti e 0 visitatori collegati.
|
Testi dei vincitori“Opere scelte - Regione Veneto” Alfredo Giuliani da Furia Serena, Anterem edizioni A FAVORE DELLA MIA POLITICA O ARTE: FURIA SERENA Dondolando appena la sedia ergonomica rilassare la schiena guardare oltre la siepe di là dalla collina seguire il pensiero che il mondo va in rovina Finché non scende la sera il tavolo di lavoro in linea con la portafinestra sul giardino è osservatorio del visibile contorno consueto stringendo l¹orizzonte mi conforto. In prima vista il limone forte sparuto nel suo accudito vasone decenni ha vissuto quasi ammazzato una notte dal peso della neve ancora dà frutti A due passi dal muretto di cinta la giovane mimosa agita le fronde pazzerelle a ogni moto dell'aria buffo o turbinìo allegre di tutti i ritmi si abbandonano lente o danzano sfrenate le capoccelle. Mi sento disperoso ahi me ne dolgo col buonumore antico cresciuto tra spine e nodi nella lunga infanzia sciogliendoli in segreto però non velando gli occhi suppongo disdicevoli ghignando rispettoso ribelle di cervello sempre sottraendomi e osando come chiedeva la sorte ho fatto a modo mio. “Opera edita - Provincia di Verona” Maria Attanasio da Amnesia del movimento delle nuvole, La vita felice Una frazione di non coincidenza, tela di ragno, astro, tra la mia vita e il tuo millennio le buie armate della mezzanotte sfaldano la città e le sue luci lo stacco della mente il taglio netto tra la pace e la guerra il profilo della città sull'altura infinitamente nero. Maria Angela Bedini da La lingua di Dio, Einaudi (...) così comincia stendendo la carta sopra la burrasca delle dita e si sventra sulla pozza del bianco chiama ancora gennaio gli uncini della porta la foglia franata nelle braccia raccogli sulle tempie questa luce fanne un fianco per la guerra un¹ira delle mani per i calpestati io scuoto le vene dell¹inchiostro dico risveglia il ladro che vide il suo nome e lo salvò non per la terra inerme ma per le ossa che enumera le pianure del mare e la fiera verde del foglio e ne è perso Enrica Salvaneschi da In vano, Marsilio (...) “addio, culla dell'io, madre-patria e madrepora geniale; odio amoroso e dolo, amore dio; oasi, osanna prova del delitto che talora ti trova e si rinnova, si fa scopo di fiamma senza dopo - cerea chimera e cera di chimera: come la rosa morta è stata rosa - cosa, così il mio buio è stato un giorno fuoco - poco, ed il mio bene troppo - troppo poco, martirio e matricidio surreale; arte deserta, solitudo sola”. A te, deserto, rendo la parola. “Una poesia inedita” Renato Job Squali Sono documentate molte cose, tra le più disparate, una nidiata di gattini, strumenti musicali, stoviglie, stetoscopi, targhe d¹auto, fossili di ambra e silice, proiettili di armi da guerra e di armi mai forgiate, vaganti come ghiaccio di comete... Di tutto troverete, anche le nuvole che passano, e la vostra stessa fame. Di tutto troverete nello stomaco degli squali. Anche i compiti di Eugenia e i suoi sacchetti di plastica pieni di cianfrusaglie, e i miei libri, e i bambini che non ho osato far nascere, e il poco che rimane di noi e non potremo per molto tempo difendere ancora. Di tutto troverete, anche la morte, come tutte le morti dolorosa, degli squali. “Raccolta inedita” Jacopo Ricciardi da Colosseo, Anterem edizioni nevica il pensiero se io sto nella neve se nevica prossima al volto come a un vegetale dove la mandibola è questa parola rimasta nella neve accumulata sul foglio alla base in un cumulo montato nativo alla nascita nel nulla spiegato tra un fiocco oscuro tra i fiocchi energia della pupilla cui una punta staccatasi cade nel lago e lo rende iride bruna. |