Daniela Pericone, da “Distratte le mani”, Coupd’idée, 2017, nota di Rosa Pierno

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Strategie di avvicinamento sostenute da un’attrezzatura razionale, a tratti geometrica, non prive di lusinghieri inviti a una realtà che già si sa essere menzognera, vengono a tessere la trama poetica di Daniela Pericone. Ogni cosa viene localizzata, misurata, se ne coglie la distanza rispetto al sé, mentre ci si ripete la lista di precauzioni a cui attenersi per evitare spiacevoli conseguenze: “Non cedere a lusinghe / di paesaggi, / sciogliere nodi / è mestiere da penelopi / la tentazione è nelle forbici”. Una giusta distanza fa valutare ciò che è nel campo visivo e dà il tempo di elaborare l’azione necessaria. Ma è anche testimonianza di un’attitudine allo sguardo non priva di passione che inevitabilmente brucia le distanze, rendendo sonanti le parole e fusi il soggetto percipiente e il referente. Ma di questo ci aveva dato già certo indizio l’uso di un’aggettivazione sensuale e mobilissima.

 

 

Dalla sezione “Lucori”

 

2.

Davanti a voi sospesi

d’inerzia e dolenti

traveggo un guado alle cime

d’assalto cavalco un volo

un calco di volto

in assolo.

 

11.

Scrivere accresce lontananza

da mani disutili e nomi inceneriti

- inesperta di vanità che distoglie.

Nostro soltanto è conoscere

e non dirne vanto o privilegio.

Non turbare la luce che covi,

forgia un accordo di fuochi.

Verrà il torchio dei dolori

del corpo e in quelli adoprarsi

per non dare la resa o invelenire.

Se c’è un rivolo, un cielo uguale

ai deserti, accogline l’empito

la vampa improvvisa

nel cavo del gelo.

 

 

Dalla sezione “Disertori”

 

4.

È ora che suono

si plachi a scuotere via

ogni eccesso un gesto

in levare un lavare le scorie

osso d’un tempo a scucire

vertigine di varianti.

 

14.

Da temperamento

ed esperienza nasce dirittura

di viaggio, incisa fisionomia.

Non stupire se insorge deviazione,

la mente duttile non teme incoerenze

respira affetti, riconosce occhiali e mani

sul cuore, avanza d’alta ebbrezza

l’agire, l’eresia.
 


Daniela Pericone è nata nel 1961 a Reggio Calabria, dove vive. Ha pubblicato i libri di poesia Passo di giaguaro (Edizioni Il Gabbiano, 2000, con una nota di Adele Cambria), Aria di ventura (Book Editore, 2005, prefazione di Giusi Verbaro), Il caso e la ragione (Book Editore, 2010), L’inciampo (L’arcolaio, 2015, prefazione di Gianluca D’Andrea e nota di Elio Grasso). Cura, con enti e associazioni, eventi e incontri culturali.