Flavio Ermini

Saggi

Nietzsche

 

L'inaugurazione della nuova categoria "Saggi brevi" sul nostro sito ha avuto notevoli riscontri.

Ci sono pervenuti diversi saggi che dibattono le questioni agitate da "Anterem".

Pubblicheremo i più rappresentativi, condividendo così il piacere della lettura con gli studiosi e gli appassionati di poesia che ci seguono da tanti anni.

Questa volta il saggio breve è di Roberto Borghesi. Si tratta dell'incipit del volume che sarà pubblicato entro la prossima primavera con le Edizioni Damiano: Nietzsche. Per una filosofia della grandezza.

 


Della grandezza di Roberto Borghesi

Della grandezza

di Roberto Borghesi

 

"la grandezza sarebbe allora il contrario della potenza…rifiuta la potenza altrui e vi erge contro una potenza eterogenea, altrimenti misurabile"1

G. Colli. La ragione errabonda. Pg 143.

"Nullam dicere maximarum rerum artem esse, cum minimarum sine arte nulla sit, hominum est parum considerate loquentium atque in maximis rebus errantium"

Cicerone. De officiis. II, ii.2

Ragioni del testo e destino di Tiziano Salari

Riflessioni pronunciate alla terza Biennale Amterem di Poesia

1

Incursioni intorno alla Notte di Adriano Marchetti

La notte non è l'inverso del giorno ma la sua necessità opaca, una destinazione nera, aureolata della sua presenza. L'alba, che nei suoi inviolati veli si sottrae alle tenebre e alla luce, porta in seno il crepuscolo e fa cenno, sfiorando le cose col suo bacio, a una fuggevole promessa di gestazione e insieme a un principio di sottrazione. Solo alla fine di questa aerea corsa, la fuggitiva «Aube» di Rimbaud ci apprende che l'amplesso con la 'dea' è un racconto generato da un sogno, precipitato, prima del risveglio, in fondo al bosco.

Nietzsche e l'interpretazione di Pulsoni

In questa perdita inconsapevole

in questa perdita delle ultime vie lattee

in questa perdita del proprio nome […]

"In questa perdita"… verso l'ora del lupo. E contro il sole, in attesa dei fantasmi

Alla memoria di Ferruccio Masini

I.

Dire la vita di Paolo Donini

Riflessioni pronunciate in occasione della serata di apertura
della Terza Biennale Anterem di Poesia,
il primo ottobre 2008.

Utopia della scrittura

La presenza scalfita della parola nel bianco prima ancora che letta è avvistata: in quanto segna, il segno è innanzi tutto visibile.

La scrittura è iniziale in quanto luogo avvistato dall'occhio.

L'occhio coglie il segno nel bianco, scorge la pagina come interezza, campo e aratura.

Filosofia versus Poesia: Platone e i poeti di Susanna Mati

Biennale di Poesia Anterem, Biblioteca Civica di Verona, 15 Novembre 2008

 

Questo testo conserva talvolta nella sintassi il carattere di traccia per l'esposizione orale alla quale era originariamente destinato.

 

Poesia, mito, poetica, cervello di Massimo Conese

Premessa

È necessaria oggi la poesia? È necessario che i poeti scrivano? I poeti hanno qualcosa da dire o usano un mezzo raffinato per esprimere il senso di horror vacui, di una solitudine che l'uomo stesso ha voluto per sé? Il poeta è un «fingitore» e la sua finzione è andata troppo oltre nel rappresentare solo se stesso (fino a possedere, sfruttare e danneggiare l'habitat in cui vive e che lo ha accolto)?

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