I nuovi libri della redazione / 4

Versione stampabilePDF version

A sciame

A sciame

A sciame di Maria Grazia Insinga è una ricapitolazione dei motivi e delle figure che hanno attraversato tutta la sua opera: basti pen-sare che si conclude con la misteriosa immagine della tigre fulva che apriva la prima raccolta della poetessa: Persica. Ciò evidenzia la continuità della sua produzione che costituisce un’unica, in-conclusa, sequenza cifrata come quelle con cui si suole numerare le opere dei musicisti; quasi a ribadire la peculiare poetica di In-singa, caratterizzata da un continuo impossibile dialogo tra il lin-guaggio verbale e quello musicale che la poetessa non tenta mai di fondere in un unico codice. L’espressione versuale scaturisce dalla cesura tra i due idiomi incommensurabili, ma complemen-tari: una faglia che in lei si fa ferita che non rimargina e orizzonte di senso che varia e trascolora di volta in volta […]

Giuseppe Martella

*

un fantasma di fiati stretto strettoia una bocca
due rive che saranno? se non la ferita fessura

la radice amara mar madre mare deserto morte
amniotica di buona donna ferita e fera ulcerata
di inconscio la voragine senza congiunzione
disgiuntiva che risucchia e succhia la morale
che usa questa parola spezzata argine allusivo

schiaffo senza volto infero e matrice dell’inferno

*

un bianco anzi un blanc cassé

e alle estreme luci il bianco puro

poi bitume blu ceruleo grigio di payne

giallo ossido trasparente e rosso ocra

o rosso inglese caput mortuum

o quello che vuoi e l’insetto perfetto

esce dall’involucro ninfale

e il fondo in fondo è una velatura

per fare rientrare a capo nel nero

in stato avanzato il suo sfarfallio

tutte le rose le calle il tuo cranio

*

il mondo sfigura

a orari sepolcrali chiude

tombale la mora del gelso e solve

il corpo e matura verde bianchiccio rosso

fino al nero e non tiene austero se non un succhio

come di sangue un intero allevamenti di bachi sciamano

 

da ibla all’ape nera e fanno di nicchio un alveare volto a
mezzogiorno del tuo corpo profluvio di timo lallartu 

crisalide passaggio bocciolo chiuso schiuso aperto

nascosto palese antro punta del vomere labbro

inferiore miele basso egitto a sfigurare

recesso non accessibile come sembra

*

il prete dice messa in abisso ed è la centuplicazione dell’atto

nella viola consequentia di vita nova consequentia sirena

canteremo cantari kantharos cantaru a figure rosse

canterò mardjan è corallo o è mattino morgen?

o è antevorta postvorta o è d’estate o

bonaccia o mezzogiorno o eternità

comunque serena io son serena

comunque chiara voce sottile

comunque consequentia

comunque ur

 

Per ordinare il volume scrivere a info@arcipelagoitaca.it