Francois Bruzzo scrive su 'Volumi Immaginari' di Armando Bertollo (Anterem, 2023)

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Francois Bruzzo scrive su 'Volumi Immaginari' di Armando Bertollo (Anterem, 2023)

Fili, pro-fili squarciano la parola come se l'alfabeto dovesse pagare un debito nei confronti del tratto di glifi, linee rette, curve, configurazioni geometriche prima che la mano arrivasse a ridurre e rimuovere tutta quella esuberanza spaziale e visiva all'interno delle singole lettere del nostro alfabeto, appunto. E quel debito non è solo debito, ma investimento essenziale da riattivare quando l'intellettualizzazione estrema che porta al nostro alfabeto, le 24 lettere in cui risiede tutta la nostra letteratura scriveva Mallarmé, ritrova il soffio che lo spazio contiene e senza il quale lo spazio non è comprensibile e l'umano diventa improbabile. Soffio, movimento che fanno volare sulla pagina le parole come uccelli migranti, per i quale il lettore deve muoversi dai suoi automatismi per ritrovare in fondo a sé l'arte degli aùguri, leggere al di là delle configurazioni linguistiche scompigliate dalle forze che circolano sulla pagina quand'è ancora bianca e alle quali Armando Bertollo ha saputo non solo dare spazio, restituire a loro lo spazio, ma pure la visibilità, un visibile in costante eccesso per rapporto al dire. Fare vedere quelle forze comporta volumi burrascosi fatti dalla materia pensante.

Francois Bruzzo, nato in Francia, professore di lingua, civiltà e letteratura francese, di Storia del Teatro e Teorie dell'arte. Ha insegnato presso le università di Padova e di Feltre e all’università IULM di Milano. È autore di numerosi saggi e volumi. Collabora con Anterem dal 1982.