Flavio Ermini

Trasparenti tratti

Aperto, esposto, appare l’ “io” di “ i’s variation 2”, un “io” che, raggiunta consapevolezza della propria natura, trova nella “trasparency” la caratteristica peculiare di una dimensione nel cui vitale àmbito riduttivi schematismi appaiono “terrible injury”, lo stesso corpo (“body”) appartenendogli soltanto in senso figurato, non costituendo, cioè, il suo contenitore, ma una delle sue plurime esperienze.

Strane parole

Dolorose e disarmanti, le voci delle “Anime strane” proposte da Marco Ercolani e Lucetta Frisa, nel rispetto di nessi formali privati della loro comune valenza, mostrano, per così dire, in astratto, il funzionamento dei meccanismi linguistici, evocando l’indicibile.

Perspicace variazione

Con “i’s variation”, l’ acuta pupilla di Shin Tanabe suggerisce raffigurazioni non classificabili secondo normali coordinate.

Non vi è nulla di fittizio, ma molto di naturale, di antropologico, in questa successione che invita a riflettere sulla grammatica del vedere: a quali oggetti si riferiscono le immagini proposte? Qual è il loro significato?

Nessun nome

Forti richiami alle origini biologiche contraddistinguono il breve componimento di Osip Mandel’stam ( il cui primo verso recita: “Né mia, né tua- è loro”) pubblicato sul n° 72 di “Anterem”, a pagina 43: quanto concerne l’ àmbito linguistico, “la forza delle desinenze”, viene riferito a “labbra” considerate, con sintesi poetica, di valenza, appunto, biologica, quali cartilaginei corpi di lumache.

Naturali allarmi

Atmosfere oniriche, propense a non artificiosa teatralità, contraddistinguono le “Cinque sequenze in un quadro” di “Tu sei soltanto in allarme”, nel corso delle quali Ida Travi mostra un personaggio femminile ritratto nei suoi intensi, contraddittori, rapporti con la figura paterna (che richiama, nel corso di un fallito tentativo di dialogo, quella materna), con la maternità (è presente un bimbo in culla), con un “giovane uomo” desideroso di rassicurare (“Non succede niente…Non aver paura…Non devi aver paura…Be

Musicali scacchi

Suscita sorpresa, già ad una prima scorsa, “Simultaneous Parallel Circuits-Palindrome Poem Works” di Shigeru Matsui: procediamo con ordine.

Estetiche analisi

Cromatiche armonie pervadono “Le tombeau de Olga Brodsky”, di Shigeru Matsui, le cui sequenze verbali, grafiche e numeriche si susseguono in maniera simmetrica, scandita secondo ritmi dalla non sterile successione.

Un idioma composito, offerto nei suoi distinti aspetti, si svolge elegante, pagina dopo pagina, evidenziando peculiari qualità semantiche (anche) riferite, con estrema attenzione, al segno, al singolo tratto, nella consapevolezza di quanto qualunque ordine implichi, per poter sussistere, altro da sé.

Marco Furia: Recensioni

Marco Furia è redattore di “Anterem”. Per la sua biobibliografia vedi “Chi siamo” nel sito.

Sirio Tommasoli: corti e videoart dalla I Prima Biennale Anterem di Poesia

Dalla Prima Biennale Anterem di Poesia: Officina della percezione II

Le opere che abbiamo presentato in questa rassegna non narrano e non descrivono cose. Sono piuttosto segni che tracciano, incidono, si muovono come echi o presagi.

Il loro tempo è estraneo al divenire di un’azione o di una storia ma piuttosto vicino al ripetersi insistente di un cuore che pulsa.

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