Ali del colore

ALI DEL COLORE è un’opera edita da Anterem Edizioni.

Ali del coloreAli del colore

 

 

Alla sua struttura – affascinante e complessa – hanno lavorato tre autori:

 

  • un’artista:
    Giovanna Fra, con i suoi dipinti;
  • un poeta:
    Flavio Ermini, con la sua narrazione;
  • una storica dell’arte:
    Silvia Ferrari, con le sue riflessioni.

 


Negli ultimi dipinti di Giovanna Fra, Flavio Ermini ha individuato un percorso traducibile in parola narrativa. Il risultato, annota Silvia Ferrari, è una scrittura che asseconda il carattere ideativo dei dipinti e ne coglie la vocazione germinale.

Ali del colore prima immagineAli del colore seconda immagineAli del colore terza immagine

Il libro può essere richiesto a info@anteremedizioni.it

Giovanna Fra (Pavia,1967) si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1993 con una tesi sul rapporto arte e musica nel Novecento. Personali in Italia e all’estero. Sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private.

Silvia Ferrari (Pavia, 1964) è storico dell’arte contemporanea.Il suo ambito di indagine principale è il Secondo Futurismo. Le sue pubblicazioni spaziano dalla ricerca specialistica alla divulgazione alta.

Flavio Ermini (Verona, 1947), poeta, narratore e saggista. Ultimi libri: Poema n. 10. Tra pensiero (poesia, 2001), Il moto apparente del sole (saggio, 2006), Antiterra (saggio, 2006). Dirige la rivista di ricerca letteraria “Anterem”, fondata con Silvano Martini nel 1976.

Scrive Silvia Ferrari:

“Il colore impiegato da Giovanna Fra occupa l’altro versante dell’arte contemporanea così concentrata sulla carnalità, ne è l’impronta come decantazione. Non è il corpo nella sua pienezza brutale, benché artificiosa, né del corpo conserva gli umori, ma la traccia della pelle quando sfiora un materiale assorbente, senza che questo se ne imbeva, solo lasciando che esso ne rechi memoria. Impronte che Flavio Ermini interpreta come filiazione dell’altro da sé, duplicazione nella specularità della propria immagine, in ciò rievocando il mito di Narciso

Il corpo che Flavio Ermini vede concepito nelle carte di Giovanna Fra ha una solennità quasi memore di una genesi primordiale, e tende più all’elevazione spirituale - il volo - che non alla commistione con il reale.”

Questo è l’incipit narrativo dell’opera
1

Ti avvicini alla fonte. Posi il tuo sguardo sull’immagine riflessa nell’acqua e osservi il colore con cui hai coperto il tuo viso e una parte del corpo: il tuo colore non sarà che questo. Il rapporto tra il colore e la pelle si rivelerà esclusivo, tanto che sul corpo non avvertirai più la levità del vento né la pienezza della terra. Sulla pelle resterà la leggerezza di un’unica pulsazione interiore.

1.1

Grazie al colore appari: dagli occhi esce la bocca e dalle mani si leva l’ascolto, ma non riconosci la meccanica di questi occhi divoranti, né l’ascolto in cui si rovescia la bocca con tutta la sua polvere. Così come gli occhi e la bocca, la pelle accoglie il colore nella propria incompiutezza.

1.1.1

Cadi per sorgere. Allontanandoti dalla fonte ogni tuo passo segnala l’imminenza della luce e denuncia l’interminabilità della nascita.

Flavio Ermini