Marzo 2021 anno XVIII numero 50

Alberto Mori, videolettura da “Minimi vitali”, Fara Editore 2018, nota di Mara Cini


Sono minimi ma non trascurabili eventi questi trascritti da Alberto Mori, appunti di un quotidiano che registra piccoli, continui, significativi scarti di varia geometria vitale.

Tommaso Meozzi, videolettura della prosa inedita “Far west”, premessa di Mara Cini


Un racconto di impianto “tradizionale” perfettamente risolto, un po’ straniante con dentro e Kafka e Carver: la sgradevole sensazione delle su spalle magre, scoperte era stata sempre così ruvida e opaca la pelle di mia moglie?

Paola Silvia Dolci, audiolettura dalla raccolta “Bestiario metamorfosi”, nota di Laura Caccia

Audiolettura

Tra mostri e prodigi

Una parola desiderante abita bestiario metamorfosi di Paola Silvia Dolci: in bilico tra il reale e l’onirico, il conscio e l’inconscio, l’irreale e il simbolico, il fiabesco e il mitico.

Daria De Pellegrini, audiolettura (voce di Annunciata Olivieri) da "Altalena sui larici", nota di Laura Caccia

Audiolettura

Nell’alternarsi di sé

Quali movimenti del pensiero e del sentire dispiega Daria De Pellegrini in Altalena sui larici? Nell’oscillare da una stagione felice a una spaesata, da momenti desideranti ad altri dolenti del proprio vissuto?

Sonia Ciuffetelli, videolettura della prosa inedita “La colonizzazione invisibile”, premessa di Mara Cini

 

La parte più interessante del testo di Sonia Ciuffetelli mi pare la sezione dove le riflessioni “sociologiche” dell’autrice di stemperano in un fermo-immagine di prosa poetica denso e senza sbavature.

Terza pagina/3, Rosa Pierno su "Come un cinghiale in una macchia d'inchiostro", Aragno 2018; bio dell’autore

Verificare l’esistenza della realtà per mezzo del linguaggio. Vedere che cosa si vede quando si pensa e che cosa si vede quando si parla. Forse non è possibile distinguere le cose che si osservano se non nominandole. I rami di due alberi che s’intrecciano e il vuoto fra le loro foglie. Con il linguaggio possiamo ordinare: le foglie che stanno dietro o sotto. L’obiettivo vero è il vedersi guardare. Divenire consapevole della propria produzione, della propria realtà.

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