RicercaI nuovi libri di Anterem Edizioni (dal 2021)Sostieni la poesia Indica il Il catalogo generale di Anterem edizioniTutti i tag di AnteremConvegno su MontanoSono stati pubblicati da QuiEdit gli Atti della giornata di studio dedicata dalla Biblioteca Civica di Verona e da Anterem a “Lorenzo Montano e il Novecento Europeo. Gli interventi qui riuniti sono di Giorgio Barberi Squarotti, Flavio Ermini, Gio Ferri, Claudio Gallo, Maria Pia Pagani, Tiziano Salari. Curatore degli Atti è Agostino Contò, a cui si deve l’introduzione al volume. Viaggio attraverso la gioventù di Lorenzo MontanoViaggio attraverso la gioventù di Lorenzo Montano viene edito per la prima volta da Mondadori (1923). Successivamente l’opera sarà pubblicata da Rizzoli nella collezione B.U.R. (1959), con un saggio di Aldo Camerino (1901-66). Tale saggio viene riproposto in questa terza edizione, che si presenta arricchita da una biografia e una bibliografia aggiornate, a cura di Claudio Gallo, oltre che da una riflessione interpretativa di Flavio Ermini. La poesia del pensieroIntervista con Flavio Ermini a cura di Antonio Ria Flavio Ermini è stato intervistato da Antonio Ria il 15 gennaio 2013 negli studi di Milano della RSI / Radiotelevisione svizzera – Rete 2. Nuclei centrali dell’intervista sono stati: il suo ultimo libro Il secondo bene (Moretti&Vitali, 2012) e la poetica della rivista “Anterem”. Contenuti più vistiChi è on-lineCi sono attualmente 0 utenti e 1 visitatore collegati.
|
Roberto R. Corsi per “Anacronia/Blood” di Allì CaraccioloRilke inizia la terza elegia duinese contrapponendo “cantare l’amata” e “il colpevole, nascosto, Dio-flutto del sangue”. A questa contrapposizione penso mentre leggo “Anacronia / Blood” di Allì Caracciolo, primo numero della Piccola Biblioteca Anterem Edizioni: «collezione di prose» che almeno in questo cominciamento di collana hanno molto di poetico, nella misura in cui – oltre alle non infrequenti barre verticali, e a qualche a capo – è evidente il lavoro figurale sulla parola (allitterazioni, enumerazioni, paronomasie), la spezzatura del rapporto ovvio e familiare col linguaggio (cit. Andrea Inglese); e campeggiano omoteleuti che prendono qualche volta addirittura uno schema rimario codificato (cfr. Blood, 12.). Dopo le tre brevissime riflessioni di Anacronia, vincitrici del 35esimo Montano, sono proprio i novantanove numeri di Blood a dominare il libro. La scrittura, dalla naturale valenza performativa (Caracciolo è poeta e scrittrice ma anche regista, drammaturga, ricercatrice in ambito teatrale) copre tutte le declinazioni e i portati fisici, biologici, esistenziali, relazionali, etici, letterari dell’elemento-sangue, anche nelle sue negazioni (acqua e morte) che si rivelano, sul finire del libro, grandezze dialettiche o meglio funzionali a una visione ciclica. Bersaglio della scrittura sembrerebbe quello di «negare il conforto della narrazione», come l’A. annota in quarta: polisenso che allude certo al lavoro stilistico, ma soprattutto alla precisa volontà di fare uscire il lettore dalla comfort zone (nell’esempio, uno dei tanti possibili, la comfort zone della propria legittimazione espressiva, della validità delle proprie conclusioni, dell’empatia e del decoro preconfezionati). In tutto quanto sopra, sia o non sia narrazione, il libro è certamente, per unum o per fragmenta, sapienziale.
|