Postille a "L'imperfezione"

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Lo “spazzio” della parola
di Loredano Matteo Lorenzetti

Lo spazzio della parola
Foto di Stefano Fogato

Dove ha sede il linguaggio? Si dirà: nella mente, con una certa ovvietà. Ma se la sua origine la si volesse rintracciare non in una mente astratta e identica per tutti, con eguali processi e funzioni, bensì all’esperienza creativa, ai desideri, alle motivazioni soggettive, probabilmente il suo spazio-vissuto mostrerebbe curiosità inedite. Così appare la teoria di Romualda – personaggio reale dal nome inventato – sintetizzabile nel seguente modo: il linguaggio dovrebbe essere a disposizione di chi ne fa uso, con il fine d’adattarlo alle proprie necessità reali o fantasiose. Facendo il tal modo corrispondere l’immaginazione alla parola. E questa a essa. Dunque, rendere la parola a dimensione di quel che l’estro personale immaginante, seppure arbitrario e bizzarro, pretende.

Proponiamo ai nostri lettori un testo di Loredano Matteo Lorenzetti proprio su tali questioni.