Prendere la parola di Jean-Luc Nancy

 Prendere la parola di Jean-Luc Nancy

Con questo suo nuovo libro, Prendere la parola – edito da Moretti&Vitali nella collana “Narrazioni della conoscenza” –, Jean-Luc Nancy segnala che è necessario congedarci dai rassicuranti ancoraggi estetici e dalle tentazioni della hybris tecnologica, per affidarci – quando d’ora in poi prenderemo la parola – a un annuncio alveolato, frammentario, segnato dalle divisioni dello spirito.

Registra Flavio Ermini nella postfazione: “Il giardino edenico è perduto e non c’è ritorno. Smarrita è la pace, decaduta è la sicurezza della prima nominazione. Le parole che pronunciamo sono ridotte a semplici segni semantici, strumenti d’intesa. Non sono più essenziali né in terra, né in cielo. Tra la nostra lingua e la voce della natura non c’è più rispondenza diretta. Ogni conoscenza, ogni comprensione umana cade al di qua dell’esistenza autentica”.

In Nancy è ben chiaro che la perfezione concettuale e l’esattezza della conoscenza possono occultare la verità. Meglio affidarsi a una scrittura destinata fin dal principio al disordine, all’anti-discorso, all’incompiutezza, fino alla perdizione.

I nostri lettori conoscono bene questo filosofo. Diversi suoi saggi hanno trovato spazio sulla rivista “Anterem”. Ed è proprio ai nostri lettori che sono riservate alcune preziose anticipazioni su questo libro, splendidamente tradotto da Roberto Borghesi e da Costanza Tabacco:

 

Addio a Jacqueline Risset

Jacqueline Risset

È morta il 3 settembre 2014 Jacqueline Risset, preziosa collaboratrice di “Anterem”. Con la nostra rivista ha condiviso la vitale stagione delle neoavanguardie, coniugata con la passione per la classicità. Nata nel 1936, è stata Ordinario di Letteratura francese all’Università di Roma Tre (dal 1976) e membro del Comité de l’Université de l’Europe, Paris (dal 1986). Redattrice di “Tel Quel” (1966-83), ha pubblicato diversi volumi di poesia e di critica.

Ha tradotto in italiano Francis Ponge e Philippe Sollers.

Ha tradotto in francese la Divina Commedia.

Doniamo ai visitatori del nostro sito la possibilità di leggere una poesia di questa autrice. La troveranno alle pagine 25-28 del n. 63 di "Anterem" [pdf 1.594KB], uscito nel dicembre 2001 e ormai introvabile.

 

"Il ritmo all’origine della forma" di Nicola Licciardello

Suonatore di chitarra

Questo breve, intenso saggio di Nicola Licciardello (relazione a un Convegno sulla danza indiana) ripercorre la storia della nozione di Ritmo nella filosofia occidentale e orientale, come principio dinamico nella genesi delle forme biologiche e artistiche.

Individua nella frattura platonica anima-corpo la crisi del ritmo in Occidente.

Comparando poi, in particolare, la retorica del ritmo nel Teatro Eurasiano di Eugenio Barba e nel Natya (teatro-danza indiano), ne mostra in entrambi il valore ascetico-iniziatico e insieme socialmente vitale.
 

 

Le vie del ritorno di Stefano Guglielmin

Le vie del ritorno di Stefano Guglielmin

Stefano Guglielmin è da tanti anni un collaboratore delle nostre edizioni. Siamo lieti di annunciare ai nostri lettori che ora esce un suo nuovo libro di riflessioni teoriche. Ha per titolo Le vie del ritorno ed è diviso in due parti.

La prima, Esilio e morte, indaga la caducità così come si mostra nell'Orestea di Eschilo e nelle Rime di Cecco Angiolieri. Confrontandosi con questi due testi Guglielmin attraversa il tragico e il comico, evidenziandone la pervasività del finito.

La seconda parte dell'opera, In altro luogo, è uno studio sull'influenza dell'altrove nella cultura illuminista, attraverso l'analisi della filosofia di Diderot, Rousseau e Voltaire. Un altrove che è geografico e culturale (l'Oriente), ma anche interno al pensiero dei tre filosofi e che interagisce con le acquisizioni della razionalità occidentale.

Il volume esce con l’editore Moretti&Vitali. Anticipiamo per i nostri lettori l’introduzione dell’Autore e la postfazione di Flavio Ermini.

 

Brigitte Oleschinski

Brigitte Oleschinski

POETICHE DI ANTEREM

Brigitte Oleschinski è nata a Colonia nel 1955. Ha studiato Scienze politiche all’Università di Berlino, città dove lavora come storico. Tra i suoi libri di poesie, rivestono particolare interesse: Mental Heart Control (1990) e Your Passport is not Guilty (1997). Tra il 2003 e il 2005 ha progettato insieme con il gruppo di teatro danza indonesiana "Republic of Performing Arts" la performance di poesia "Laut Lesung", che è stata eseguita in diversi teatri in Germania, Indonesia e Messico.

Le poesie che proponiamo ai nostri lettori sono tratte da “Anterem” 64 (giugno 2002). La traduzione è di Irmela Heimbächer Evangelisti.

Esiti della 28^ edizione

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA
 
Premio di poesia e prosa
Lorenzo Montano

 
V E N T O T T E S I M A  E D I Z I O N E  ( 2 0 1 4 )

“Raccolta inedita”, “Opera edita”,
“Una poesia inedita”, “Una prosa inedita”,
“Opere scelte”


esiti della 28^ edizione

Piccolo Museo della Poesia

Piccolo Museo della Poesia

Anterem è felice di segnalare ai propri lettori la nascita del Piccolo Museo della Poesia Incolmabili fenditure. Il Museo nasce a Piacenza (vicolo della Pace, 5, a 20 metri dal Duomo) per iniziativa dell’omonima associazione culturale. I soci fondatori dell’associazione hanno perseguito tenacemente il sogno di veder nascere il primo museo della Poesia in Europa. E infatti se non si considerano le numerose Case della Poesia esistenti (le quali si configurano certamente per essere luoghi dedicati alle promozione della poesia, ma non nell’accezione prettamente museale che include i concetti di conservazione e vivificazione di un bene, di un oggetto, di un’opera d’arte), questa del museo della Poesia è davvero una prima esperienza pilota, a livello continentale.

www.piccolomuseodellapoesia.it

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Postille a "L'imperfezione"

Lo “spazzio” della parola
di Loredano Matteo Lorenzetti

Lo spazzio della parola
Foto di Stefano Fogato

Dove ha sede il linguaggio? Si dirà: nella mente, con una certa ovvietà. Ma se la sua origine la si volesse rintracciare non in una mente astratta e identica per tutti, con eguali processi e funzioni, bensì all’esperienza creativa, ai desideri, alle motivazioni soggettive, probabilmente il suo spazio-vissuto mostrerebbe curiosità inedite. Così appare la teoria di Romualda – personaggio reale dal nome inventato – sintetizzabile nel seguente modo: il linguaggio dovrebbe essere a disposizione di chi ne fa uso, con il fine d’adattarlo alle proprie necessità reali o fantasiose. Facendo il tal modo corrispondere l’immaginazione alla parola. E questa a essa. Dunque, rendere la parola a dimensione di quel che l’estro personale immaginante, seppure arbitrario e bizzarro, pretende.

Proponiamo ai nostri lettori un testo di Loredano Matteo Lorenzetti proprio su tali questioni.

 

A proposito di Adorno di Franco Riccio

Franco_Riccio_A_proposito_di_Adorno

Nella collana di saggistica “Pensare la letteratura” di Anterem Edizioni è uscito il nuovo libro di Franco Riccio: A proposito di Adorno.

Anticipiamo qui per nostri lettori le pagine iniziali.

Ecco come questo importante saggista definisce il proprio lavoro: “Pensieri-schegge, sollecitati, nelle loro fluttuazioni, da emozioni materiali ravvivate da input di intensità variabili che misurano, nella provocazione, la loro inflessione d’onda. Pensieri in movimento combinatorio con un indice di reattività versatile rispetto alla forza d’urto emergente, riproducendo in essa ciò che già possedeva come esperienza, mediante il relativo processo psichico soggettivo, ancora oggi non del tutto esplorato, in reversibilità della tendenza, connaturata socialmente, di legare i pensieri soggettivi con il mondo oggettivo dei pensieri. Un terreno ininterrottamente sperimentato attraverso ricerche, esplorazioni scientifiche, test, verifiche proprio dal punto dell’analisi comportamentale e specificamente nel campo delle attività intellettuali; procedimenti sia induttivi sia deduttivi, protesi a definire le condizioni da cui tale attività, la quale ha la capacità di padroneggiare situazioni nuove e problemi a esse inerenti, dipende”.

 
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