Una testimonianza di Alberto Tomiolo

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Con Franco abbiamo percorso anni bellissimi (fine '50, inizio '60) tra costruzione di inimmaginabili comitati contro l'atomica, e riviste e azioni di lettura e provocazione (al Caffè Dante a Verona o a Bologna con Adriano) che immaginavano una fulminante funzione della poesia come strumento di formazione della/delle coscienze. poi gli anni sono cambiati e noi con loro. ci siamo seguiti da lontano, sempre amichevolmente, fino a perderci come solo la storia dei poeti può consentire. non sapevo nemmeno della sua morte, che mi si infrange addosso con stupore e raccoglimento