TeramoFilosoFestival. “Il significato della religione per la filosofia”: intervista con il direttore Marco Santarel

PDF version

Intervista a Marco Santarelli, personalità under costruction, membro del direttivo della Società Filosofica Italiana, docente universitario, associato di ricerca del Cnr, Direttore Scientifico della Zikkurat Edizioni&Lab e ideatore del Teramo Filosofestival.

Marco Santarelli, direttore scientifico della Zikkurat Edizioni&Lab e ideatore del Teramo Filosofestival. Ci parli del suo progetto di casa editrice…

“La Zikkurat Edizioni&Lab è nata dall’idea di contaminazione tra discipline e campi del sapere differenti, sperimentazione e rapporto con il territorio. La nostra mission è favorire la circolazione delle idee attraverso prodotti editoriali ed eventi che coniugano amore per la qualità, sensibilità alle tendenze e ai cambiamenti. Attraverso le nostre nove collane, che spaziano dai volumi universitari alla filosofia, dalla narrativa all’arte, per abbracciare i più disparati territori del sapere, vogliamo interrogarci sulla cultura contemporanea sviluppandone al contempo le esigenze conoscitive e interpretative.

Ci riempie d’onore anche la nascita di un laboratorio nella nostra casa, che si chiama SYMPLEXA che rappresenta quello che io faccio al CNR come Associato di Ricerca, insieme a Guido Caldarelli, primo ricercatore INFM e CNR, e che rappresenta il CNR stesso, nel settore Complessità nelle scienze naturali (INFM), che darà spazio a giovani ricercatori e a ricerche di calibro mondiale che nascono al fianco anche di premi nobel….”

Zikkurat, un nome tanto curioso quanto evocativo, perché questa scelta?

“Sì, il termine è abbastanza desueto ma assolutamente emblematico. La zikkurat, presa da noi nell’accezione tedesca, è la costruzione templare caratteristica delle religioni dell’area mesopotamica. L’ipotesi più plausibile, per quanto riguarda lo scopo della costruzione delle zikkurat, é che queste non fossero altro che un’enorme scala, che serviva davvero a raggiungere il cielo. Ma non perché gli uomini potessero scalarle bensì perché fosse favorita la discesa del dio sulla terra; era quindi un legame tra terra e cielo, tra uomo e dio.

Riportando la mitologia ad oggi, la zikkurat diventa la figura allegorica della nostra debolezza ma anche della nostra perenne aspirazione: da una parte, infatti, c’è questa forza continua che tende verso qualcosa di nuovo e che non cessa mai il suo movimento nel fare e disfare, e, dall’altra, c’è la volontà di secolarizzazione dell’uomo d’oggi, di abbassamento, di unirsi con il reale che ci circonda in una rinuncia di quelle pretese di verità assolute.

Ed è questo che rappresenta per me la cultura, una quotidianità reale, una connessione continua tra terra, quotidianità appunto, e, ambizione di chi fa ricerca e scrive.

La casa editrice, da questo punto di vista, diventa un percorso, un tracciato che congiunge l’uomo al sapere, alla cultura. Dove i libri sono simbolicamente i gradoni che conducono alle tappe modificabili della conoscenza. Inoltre, la zikkurat è di per sé simbolo della diversità culturale, dell’intersecarsi di idee, dell’incrocio di saperi, dove la raffigurazione di esperienze diventa la conditio della realtà circostante.”

Sperimentazione e interdisciplinarietà, quindi. Quali sono le altre caratteristiche distintive attraverso cui la Zikkurat Edizioni&Lab si inserisce nel panorama editoriale?

“Innanzitutto un advisory board d’eccellenza, composto da: Paolo Bartoloni, Guido Caldarelli, Manuel Cruz, Franca D'Agostini, Carmelo Dotolo, William Egginton, Franco Eugeni, Giulio Giorello, Giovanni Giorgio, Jean Grondin, Alberto Martinengo, Lucio Saviani, Ezio Sciarra, Ugo Vaccaro, Gianni Vattimo, Santiago Zabala, Giuliano di Bernardo e Luca Tallini.

In secondo luogo un team dinamico e di giovani esperti che fanno del loro entusiasmo e della loro curiosità l’essenza del nostro lavoro: Irene Merlini per la direzione degli eventi paralleli, Erika Barzon per l’ organizzazione della attività interne e, insieme a Giuseppe Fantasia, per l’ufficio stampa, Sole Vannutelli per l’area manageriale e commerciale, Simone Gambacorta per la sezione letteraria, Anna Rita Di Barnaba per la redazione culturale, Andrea Aprano come art director e Creso srl per la web solution.

Infine, il desiderio e la volontà di istaurare un rapporto diretto con il pubblico.”

In che modo?

“Attraverso il web,i centri di ricerca, le università e gli eventi. 

A volte tutte queste cose si connettono attraverso gli eventi: ovvero un modo per incontrare fisicamente pubblico e lettori, e cercare così facendo di dar loro volto e voce, connettere idee, saperi e territori. Gli eventi rappresentano il principale canale di sperimentazione della casa editrice. Attraverso gli eventi , infatti, intendiamo interrogarci sulla cultura e la società contemporanee, accogliendone e sviluppandone esigenze conoscitive e interpretative.

Ciascun evento sarà caratterizzato dalla centralità del pubblico in quanto elemento proattivo e fondante di ogni singolo incontro e avrà una natura itinerante. Attiveremo l’Italia, incontrando e mescolando centro e periferia, capoluoghi e province, grandi agglomerati urbani e piccolissimi paesi.

Il primo evento della casa editrice, che risponde a questo tono è il TeramoFilosoFestival,che si terrà a Teramo dal 26 al 29 marzo 2009.

Parliamo del TeramoFilosoFestival. Come le è venuta l’idea di realizzare un festival di filosofia internazionale a Teramo, in Abruzzo?

“Sempre dall’idea di mescolare centro e periferia, reinventandole e riadattandole in modo tale da farle compenetrare in un territorio di per sé mai stabile. L’Abruzzo, è una regione sorprendentemente ricca e inaspettatamente sottovalutata. A livello paesaggistico e naturalistico racchiude ben quattro parchi nazionali tra cui, il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio, Molise -che tra l’altro è uno degli enti patrocinante l’evento- Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, quello della Majella e, non ultimo, il Parco Regionale Sirente Velino. Ma è anche una regione ricca d’arte e cultura. Oltre a L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, che vantano centri storici ricchi di antiche chiese, palazzi civici, musei e siti archeologici, possiamo nominare Sulmona o Giulianova, vero esperimento di città ideale del Rinascimento, o ancora Scanno, luogo di culto della Storia della Fotografia, che per la sua atmosfera fiabesca è stata meta d’amore ed odio dei più grandi fotografi del nostro tempo a partire da Henri Cartier-Bressonfino ad arrivare a Mario Giacomelli. Una regione in fermento. E, comunque da teramano di nascita e cultura, Teramo, a mio parere, è la città idea per questa manifestazione.”

Ho letto che del TeramoFilosoFestival verrà poi prodotto un dvd. Un festival da vivere e da rivedere, quindi?

“Esattamente, un festival anche su dvd per lasciare un ricordo, una traccia di sé e permettere a chi non c’era di “prendere parte” agli incontri, ai convegni, alle idee, alle emozioni del TeramoFilosoFestival. Mentre chi fisicamente era presente potrà ripercorrere visivamente e concettualmente le tappe del festival o, a loro volta, partecipare ad ulteriori incontri.

Il tema scelto per questa prima edizione è “Il significato della religione per la filosofia”, un argomento delicato e impegnativo, perché questa scelta?

Appunto, in questa prima edizione, il tema scelto è “Il significato della religione per la filosofia”,nell’edizione del 2010 sarà “Il significato della scienza per la filosofia” e nel 2011 “Il significato dell’arte per la filosofia”.

Il tema di questo anno è stato scelto proprio per far comprendere ai più che la filosofia non è solo una gabbia teorica che non si confronta con le altre discipline o che non si confronta con ciò che riguarda l’uomo da vicino, ovvero, in particolare con la religione e le sue varie sfaccettature.

Al festival interverranno i maggiori filosofi del nostro tempo, ne cito alcuni: Gianni Vattimo su tutti, Manuel Cruz, Carmelo Dotolo, Franco Eugeni, Giulio Giorello, Aldo Masullo etc etc.

“Sì, ma non solo. Ci saranno anche Giovanni Giorgio, Franca D’Agostini, Raffaele Mascella, Genovino Ferri, Pierpaolo Casarin, Barbara Ciccone, Luisa De Paula. Interpreti illustri e di rilievo internazionale. Tra gli stranieri possiamo vantarci di nomi quali givani filosofi già importanti nel mondo quali Santiago Zabala, il migliore e sorprendente allievo di Vattimo,

Insomma, a Teramo, in un colpo solo, si incontreranno alcuni tra i più importanti maestri del pensiero contemporaneo e, attraverso momenti culturali di vario genere -Tavole Rotonde, Caffè Filosofici, Spazi letterari e Laboratori di varia natura- si avrà modo di rispondere a quelle istanze di partecipazione attiva e di coinvolgimento ad ampio raggio, che permettono di connettere i diversi saperi in una logica di scambio e di crescita comune.

Ci saranno anche numerosi artisti: Stefano Nosei, I Tiromancino…

“Esattamente. Questo è il pezzo forte. Tempo fa, parlando con Michelina Borsari, che è stata anima del festival di Modena per anni, abbiamo utilizzato molto la parola SDOGANARE, ovvero svincolare la cultura dalla poltrona di quei pochi che se ne sentono privilegiati e metterla a disposizione di tutti, perché quei tutti, e sono anche lo specchio anche se non fanno il mestiere di scrivere un libro o ricerca teorica.

La cultura, l’interdisciplinarietà, la mescolanza di forme di pensiero passano e si costruiscono anche, ovviamente, attraverso la sfera artistica, musicale, visiva, corporea e non solo. Per questo abbiamo fortemente voluto artisti del calibro dei Tiromancino, Stefano Nosei e Vincenzo Olivieri che sono sì personaggi dello spettacolo ma sempre molto attenti da sempre al mondo della cultura. Oltre a questi ascolteremo anche Goran Kuzminac, artista errante e dalle sonorità intriganti che ha collaborato con musicisti del calibro di Angelo Branduardi, Lucio Dalla, Antonello Venditti, De Gregori. Inoltre, alla manifestazione saranno presenti delle mostre e istallazioni attraverso cui analizzare la tematica esposta attraverso le molteplici sfaccettature che il pensiero è in grado di proporre. Le rappresentazioni fotografiche di Oliviero Olivieri e i lavori di Andrea Sparaco sono alcune delle opere in mostra che saranno presenti al TeramoFilosoFestival. Spero che sarà un festival di grande rilievo a livello nazionale, ma anche internazionale. Un festival ricco di incontri in grado di favorire l’ingerenza dello spirito, la riflessione critica e la prospettiva dell’andare oltre, rimanendo sempre umili e ancorati alla nostra terra..”