XXXVIII Edizione del Premio Lorenzo Montano

ANTEREM
RIVISTA DI RICERCA LETTERARIA
 
Premio di poesia e prosa
Lorenzo Montano 
 
T R E N T O T T E S I M A  E D I Z I O N E  ( 2 0 2 4)

“Raccolta inedita”, “Opera edita”,
“Una poesia inedita”,“Una prosa inedita”.


Abbiamo il piacere di presentare il bando del 38° “Montano” (2024).

La continuità di questa esperienza è legata alla stima che abbiamo per gli autori che, anno dopo anno, partecipano a questo premio: una grande passione collettiva condivisa all’interno di una lunga storia.

Aspettiamo le vostre opere, edite e inedite

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Ermanno Guantini: La distanza

La distanza di Ermanno Guanttini
La distanza di Ermanno Guanttini

Pagine 46, €10

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Alessandra Greco

Alessandra Greco
Alessandra Greco

Pagine 58, €12,00
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I nuovi libri della redazione / 5

Un regno di ciechi senza doni

Il libro di Stefano Guglielmin: Un regno di ciechi senza doni
Copertina del libro di Stefano Guglielmin: Un regno di ciechi senza doni
Copertina del libro di Stefano Guglielmin: Un regno di ciechi senza doni
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Marco Balducci: Terzo repertorio

I Blues (cop)
I Blues (testo)
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Michela Gorini: I Blues

I Blues (cop)
I Blues (testo)
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I nuovi libri della redazione / 4

A sciame

A sciame

A sciame di Maria Grazia Insinga è una ricapitolazione dei motivi e delle figure che hanno attraversato tutta la sua opera: basti pen-sare che si conclude con la misteriosa immagine della tigre fulva che apriva la prima raccolta della poetessa: Persica. Ciò evidenzia la continuità della sua produzione che costituisce un’unica, in-conclusa, sequenza cifrata come quelle con cui si suole numerare le opere dei musicisti; quasi a ribadire la peculiare poetica di In-singa, caratterizzata da un continuo impossibile dialogo tra il lin-guaggio verbale e quello musicale che la poetessa non tenta mai di fondere in un unico codice. L’espressione versuale scaturisce dalla cesura tra i due idiomi incommensurabili, ma complemen-tari: una faglia che in lei si fa ferita che non rimargina e orizzonte di senso che varia e trascolora di volta in volta […]

Giuseppe Martella

*

un fantasma di fiati stretto strettoia una bocca
due rive che saranno? se non la ferita fessura

la radice amara mar madre mare deserto morte
amniotica di buona donna ferita e fera ulcerata
di inconscio la voragine senza congiunzione
disgiuntiva che risucchia e succhia la morale
che usa questa parola spezzata argine allusivo

schiaffo senza volto infero e matrice dell’inferno

*

un bianco anzi un blanc cassé

e alle estreme luci il bianco puro

poi bitume blu ceruleo grigio di payne

giallo ossido trasparente e rosso ocra

o rosso inglese caput mortuum

o quello che vuoi e l’insetto perfetto

esce dall’involucro ninfale

e il fondo in fondo è una velatura

per fare rientrare a capo nel nero

in stato avanzato il suo sfarfallio

tutte le rose le calle il tuo cranio

*

il mondo sfigura

a orari sepolcrali chiude

tombale la mora del gelso e solve

il corpo e matura verde bianchiccio rosso

fino al nero e non tiene austero se non un succhio

come di sangue un intero allevamenti di bachi sciamano

 

da ibla all’ape nera e fanno di nicchio un alveare volto a
mezzogiorno del tuo corpo profluvio di timo lallartu 

crisalide passaggio bocciolo chiuso schiuso aperto

nascosto palese antro punta del vomere labbro

inferiore miele basso egitto a sfigurare

recesso non accessibile come sembra

*

il prete dice messa in abisso ed è la centuplicazione dell’atto

nella viola consequentia di vita nova consequentia sirena

canteremo cantari kantharos cantaru a figure rosse

canterò mardjan è corallo o è mattino morgen?

o è antevorta postvorta o è d’estate o

bonaccia o mezzogiorno o eternità

comunque serena io son serena

comunque chiara voce sottile

comunque consequentia

comunque ur

 

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I nuovi libri della redazione / 3

Il tempo ammutinato

Il tempo ammutinato

In fa diesis
 

nostro amore, amore, sono gl'occhi chiusi di dimora

“nostro amore, amore, è la rosa plasmata a dismisura,

terra che occupa se stessa germogliando! in acque di silenzio,

in vertici a dimora di un lungo solo bacio, perfetto, di ―

ventura

(... predetta eternità? dove, la casa,

metti dentro casa, e l'alba ―

tutta fuori casa, e il sogno, sopra,

sopra casa, e sotto, sotto casa la ―

bugia, dura, di bagliore

 

... ma la casa, invece, quella pellegrina, non è casa ―

tolta dalla bocca? c, a, s, a nate da un tempo da svuotare?

non eterno? non predetto?

 

... la casa pellegrina che tolta dalla bocca

ha mille, mille terre, sfogliate a sopracciglio

nella notte tutta d'oro)

Il tempo ammutinato (Partiture). Una testimonianza di come esistente pensiero e parola siano in continuo movimento nascente. In copertina, ad introdurre e ad accompagnare parole e versi, Magritte con il suo "L'Impero delle luci II". Splendida la cura di Massimo Scrignoli e Nina Nasilli, Book Editore.

Per richiedere il volume: www.bookeditore.it

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