La parola dell’occhio

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L’ultimo libro di Marco Furia, redattore di “Anterem” dal 1989, è un libro di estetica. Ha per titolo La parola dell’occhio ed è edito da L’Arca Felice. Il volume raccoglie riflessioni critiche su dipinti di Turner, Vermeer, Corot, Canaletto, Cézanne, Tiepolo, Vlaminck, Derain, Rousseau. L’opera è introdotta da un breve saggio di Mario Fresa, dove possiamo leggere: “Marco Furia s’immerge nell’osservazione dei dipinti riuscendo a potenziare i moti, i flussi e le frequenze delle immagini trasformando la densità dei colori e i movimenti della linea in un dire sfumato e cangiante, colmo di rivelazioni e suggestioni di sorprendente vivezza. Convergono insieme, qui, la parola e l’immagine, la forma e il suono, la sostanza e l’idea: e ciò per rammentare che la conoscenza dell’essere non può prescindere da un sentire percettivo, di natura noetica, nel quale il ‘sapere dell’arte’ dev’essere considerato come un sapere privilegiato, capace di tradurre in un’assoluta condensazione le epifanie irrappresentabili della stessa vita”. Il volume si è classificato al secondo posto (sezione prosa) del Premio nazionale di poesia e narrativa "Cinque Terre in poesia" 2015.