Domenico Brancale, due nuovi libri

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Domenico Brancale - Controre - Incerti umani

Domenico Brancale è uno tra i più preziosi collaboratori di “Anterem”, come poeta e come traduttore. Segnaliamo due suoi recenti libri di poesia, entrambi del 2013: Controre, edito da Effigie, e Incerti umani, edito da Passigli. Qui di seguito, qualche riflessione critica.

Controre

È senza dubbio postuma la collocazione di queste pagine nate nelle ore del rimedio, dello scarto, della controra.  Frammenti, prose liriche, versi, dichiarazioni, corrispondenze, dialoghi dove il tempo non passa più, perché sembrano non esserci più direzioni da considerare, se non quelle dell’attenzione. Di cosa dunque si tratta, a leggere più a fondo?  Una sorta di diario intimo, nel cuore dell’esistenza e dunque nel suo esilio più profondo, nella possibilità del silenzio indecifrabile. Un libro che non pone la parola fine al ripensamento, alla contraddizione. Ogni pagina aperta sul passato a venire, un vuoto preso in parola in cui la voce è sul punto di sussurrare quello che detta la scrittura.  Scrittura che disseppellisce e nello stesso tempo s’interra attraverso le crepe che l’hanno generata, e in queste crepe si possono scorgere alcuni alleati sostanziali dello  sguardo parlante  del poeta, gli artisti, figure evocate in più passaggi: da Barceló a Vedova, da Cerone a Parmiggiani, come fossero macerie o stelle. Scrivere allora diventa «un mestiere d’ignoranza»dove ignorare non vuol dire altro che esercitarsi in una scrittura della voce la cui la tensione sta nel respiro del sangue.

Incerti umani

Senza riprendere mai fiato. Si dice soprattutto dell'impossibilitato amore, del verso spezzato – incontro a un tu, nella distanza mantenuta promessa della cenere. Nell’immediato tracciato della voce. Raggiungere un «prima del respiro», l'incerto umano. Questa estremità, per quella svolta della voce nel punto che muore... che il poema canta le cose mancate da e per sempre dove la parola soffocata e rifiatata è condannata all’erranza, a un precipizio su cui è possibile affermare il proprio frammento d’incertezza… che il resto è poesia in cui soffia la creta smarrita.

Domenico Brancale è nato a Sant’Arcangelo (Basilicata) nel 1976. Ha pubblicato  Cani e Porci (2001),  Canti affilati (2003), L’ossario del sole (2007)  Incerti umani (2013). Ha tradotto Cioran, Michaux, John Giorno, Claude Royet-Journoud, Victoria Xardel. E curato Cristina Campo In immagini e parole (2002).