da “I segni della violenza”, LietoColle, 2018
Dalla sezione “In attesa di essere altro”
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Memoria tra la statua e il niente,
come argilla svuotata,
l’attesa è anche questo:
vergogna del non detto,
moneta stretta in bocca per il viaggio.
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Il tempo maturato in libri letti,
in gesti persi e ritrovati sempre
nei posti più impensati.
Tra le macerie di giorni e persone
ti ho lasciata invecchiare
senza guardarti abbastanza e ora
c’è una violenza nelle strade vuote
che non è solitudine ma attesa.
Dalla sezione “I segni della violenza”
Il luogo. L’ora. La voce impostata.
Tutto detto e fatto a tempo debito.
Qui, nella retroguardia,
dietro la tenda l’urlo di Polonio,
sul terreno spianato dagli anfibi
i corpi di Rosencrantz e Guildenstern,
e nelle mani, fossile e muto,
il teschio di Amleto.
Simone Cattaneo Martini (Gallarate, 1981), è professore a contratto di Letteratura spagnola e Lingua e letteratura catalana presso l’Università di Milano. Ha pubblicato contributi in riviste e volumi collettanei nazionali e internazionali. Traduce dallo spagnolo e dal catalano. Ha pubblicato il romanzo “I tuoi capelli fermi come il lago” presso le Edizioni Robin, Torino, nel 2018.