Zero di apnea e l’uno e l’uno, e l’uno e
Quando la luce è radente il campo si tinge di rosso
e figure caudate scambiano attimi di sé in controluce
senza intaccare la densità dell’ora; questi grumi d’intesa
svaniscono a un tratto e fanno ritorno come singoli –
ombrelloni aperti dalla festa hanno lasciato scuri esantemi
a bordo vasca, sul corpo rosso del giorno che sugge.
Sulla piscina traspare un segno residente nell’inclinazione
dei vari oggetti luminosi. E’ una figura tatuata sul fondo,
un uomo che tiene l’apnea; e mi dice sia possibile
contando a pelo del numero Uno infinitamente, poiché
nelle altre cifre matura la data della fine o l’inizio
dell’opera, che non distingue ogni essere della natura.
Salvatore Bossa nasce a Napoli nel 1990, un suo racconto è stato pubblicato su una rivista letteraria. E’ indotto a scrivere da una fervida immaginazione associata al bisogno costante di esperire se stesso, di aprirsi a nuove forme.