Roberto Fassina
Nel biancore mattino
Nel biancore mattino
morde le rètine un livido sole,
in quest’alba monca attendo
l’artiglio del dio radente
(immanente destino l’attesa
di verità diviete)
mia afasica nuvola mia
res incognita,
empio quesito
recito, pie bestemmie
(redimo ai margini
silenziosa equazione d’acqua)
cenere di stelle
fummo senza colpa,
luce difettiva
genetica adattiva
(incognite lievi
perdute nel tempo)