Gentile lettrice, caro lettore,
nei giorni scorsi abbiamo messo in distribuzione il n. 93 della rivista di ricerca letteraria “Anterem”.
Fondata nel 1976 da Flavio Ermini e Silvano Martini, “Anterem” è tra i periodici che più profondamente hanno indagato il rapporto tra parola poetica e pensiero. A questo scopo ha istituito una particolare interazione tra poesia e saggistica, suscitando riflessioni e dibattiti, e incidendo profondamente sulla storia della letteratura che si è formata tra il ventesimo e il ventunesimo secolo.
Ci farebbe piacere se Lei seguisse il nostro lavoro con l’abbonamento. Abbonarsi è facile e Le consentirà di ricevere comodamente la rivista a casa.
L’abbonamento è biennale. Costa solo 60,00 euro e dà diritto a ricevere quattro numeri.
Il versamento va eseguito con bonifico bancario intestato all’Associazione Anterem, codice IBAN: IT54H0503411750000000165753 oppure sul c.c. postale 10583375 intestato ad Anterem.
Che cosa ha reso importante “Anterem”? L’aver strappato la filosofia dai manuali di storiografia e averla restituita allo splendore del rapporto con il testo poetico e con i bisogni essenziali della vita autentica.
Ciò che viene riconosciuto alla rivista è l’aver saputo rinnovare l’esperienza del linguaggio che era in atto all’aurora del pensiero greco; ovvero l’esperienza dell’essere umano in quanto vivente e, insieme, parlante; in quanto essere naturale e, insieme, logico.
Tra le pagine di “Anterem” vengono riprese le domande fondamentali che urgono nel pensiero aurorale, approfondendole, muovendo da angolazioni sempre diverse, fino a rendere viva l’antica eredità che si trova in noi. Questo cammino del pensiero è – in quanto poesia – pensiero del cammino: luogo comune per tutti coloro che si sono allontanati dai singoli generi letterari per assumere una funzione, per così dire, di “rete”.
“Anterem” è giunta a costituire nel corso di oltre quarant’anni uno dei più illustri cataloghi di quella letteratura che fa i conti con il pensiero delle origini; una letteratura scettica nei confronti dell’oggi, di ogni oggi, dello stesso concetto di oggi.
Indipendente dalle scuole, dalle mode e dal conformismo dei circuiti editoriali, fin dai primi numeri la rivista ha esercitato un forte fascino su poeti e pensatori che coltivano un’idea di letteratura incamminata in una direzione quasi del tutto ignota.
Viene infatti messo a tema ogni volta un domandare aperto all’ulteriorità, rispetto a ciò che ci sta davanti come già dato.
“Anterem” è una di quelle riviste che segnano una discontinuità profonda con i paradigmi e i programmi del proprio tempo. Con questa consapevolezza, intorno alla rivista si è formata una comunità di poeti e pensatori che ha deciso di privilegiare quelle riflessioni che faticosamente – attraverso difficoltà continue e mai completamente superate – producono opere letterarie. Tale comunità fa della ricerca un principio estetico che emerge da una trasformazione e non dal calcolo. Una trasformazione che nell’era della tecnica sembra possibile unicamente nel dire.
“Anterem” accoglie l’istanza di un pensiero non più metafisico e quindi nuovamente e radicalmente iniziale, in grado dunque d’immaginare come il mortale può tornare a essere. Gli autori convocati sanno che è vana la ricerca di un senso centrale e di princìpi fondanti che non sia l’enigma dell’erranza, vera cifra dell’esperienza umana.
Attraverso testi poetici provenienti da ogni parte del mondo – pubblicati in lingua originale e con traduzione a fronte – “Anterem” si è assunta il compito di veicolare la varietà e la complessità di un mondo in continua trasformazione, codificabile solo con nuovi alfabeti, da coniugare in un mosaico irregolare e vitale.
La ricerca alla quale guarda “Anterem” fa i conti con l’eterogeneità e la frammentarietà del mondo, volgendosi verso un aperto non integrabile, ossia verso forze che non si lasciano più unificare e ordinare da un soggetto legislatore in un centro unitario.
Né cattedrale né prigione della poesia, la grande casa di “Anterem” continua a costituirsi come luogo verbale affacciato sul mare dell’altrove e dell’inconosciuto. È in questo processo che viene favorito il movimento precategoriale e autonomo della parola ante-rem, in un incessante nomadismo.
In attesa di un Suo riscontro, che ci auguriamo favorevole, La salutiamo con cordialità.
La direzione
e-mail direzione@anteremedizioni.it