Daniele Maria Pegorari divide da quindici anni il suo impegno scientifico e didattico fra la Letteratura italiana contemporanea e la Filologia dantesca nelle lauree specialistiche delle Facoltà di Lettere e Filosofia di Bari e di Foggia. Cofondatore nel 2000 di «incroci» e curatore scientifico di una sezione dell'annuario internazionale «Dante», dirige collane di ricerche e testi ("Officina" di Stilo e "Le ciliegie" di Palomar), collabora con numerose riviste accademiche e militanti ed è consulente di alcune case editrici nazionali. Ha pubblicato fra l'altro: Dall'«acqua di polvere» alla «grigia rosa». L'itinerario del dicibile in Mario Luzi (1994), Vocabolario dantesco della lirica italiana del Novecento (2000), Metrica dei giorni. Poesie per un anno (2000), Mario Luzi da Ebe a Constant (2002), Contesti della "Commedia" (con F. Tateo, 2004), Non disertando la lotta. Versi e prose civili di Mario Luzi con l'omaggio di 41 poeti (2006), Dal basso verso l'alto. Studi sull'opera di Lino Angiuli (2006), Puglia in versi (2009), oltre ad alcuni saggi su Dante e sul dantismo di Gozzano, Montale, Pasolini e Luzi. Nel 2001 e nel 2007 ha curato due numeri speciali di «incroci» dedicati rispettivamente a Innocenza e neo-dialettalità e a un Confronto sulla critica. Dal 2002 è membro della giuria del premio nazionale di poesia "L. Montano" e dal 2005 presiede il premio di narrativa "Vico del Gargano".