talvolta i volti e in questi spazi minimi
[due testi generati da un unico testo di partenza]
Prima stesura (unico testo di partenza):
talvolta nei volti della gente
incrociata per la strada
la vita appare tratteggiata
in forma piú coerente perché c’è solo la sostanza
di una storia immaginata
diversa dalla nostra che è incollata invece a noi
e di continuo la si sente
cosí loro per noi non vengono feriti
da tutte queste intercapedini
da questi spazi minimi dove si trova il gesto
che fa crollare il vuoto quotidiano
che per un attimo dopo il caffè
fa dubitare di poter tornare indietro
nel luogo in cui qualcosa sembrava respirare
e sanguinare nell’erba
mentre loro in quel volto hanno l’undo
per rigenerare il presente come quando da bambini
distesi sul sedile posteriore
tenevamo gli occhi chiusi a lungo
ed alla riapertura la testa della mamma
i sedili di plastica sintetica le portiere
tutto ci sembrava azzurrato
è cosí che i volti virtuali della gente
fanno apparire gli altri immuni non tanto dal dolore
quanto da tutti gli intimi interstizi
che riportano la nostra vita ad una giornaliera appartenenza
[2006]
in questi spazi minimi (stesura unica e definitiva):
in questi spazi minimi dove si trova il gesto
che fa crollare il vuoto quotidiano
che per un attimo dopo il caffè
dà la certezza di non poter tornare
nel luogo in cui qualcosa respirava
e sanguinava nell’erba
[2006]
talvolta i volti (prima stesura):
talvolta sembra che i volti della gente
appartengano ad un’altra dimensione
ad una storia virtuale dove la funzione undo
rigenera il tempo presente
la loro vita esterna sembra quella
di un gruppo d’alberi
[esistente soltanto tra i vetri di una finestra] che esiste solo dentro una finestra
[2006]
talvolta i volti (seconda stesura):
talvolta i volti della gente
appartengono ad un’altra dimensione
[ad una storia virtuale dove la funzione undo]
una storia virtuale dove la funzione undo
rigenera il presente
la loro vita esterna sembra quella
di un gruppo d’alberi
che esiste solo dentro una finestra
[2006]
talvolta i volti (versione definitiva):
talvolta i volti della gente
appartengono ad un’altra dimensione
una storia virtuale dove la funzione undo
rigenera il presente
la loro vita esterna sembra quella
di un gruppo d’alberi
che esiste solo dentro una finestra
[2006]