Prima stesura:
si raffigura gli amici in lontananza sulla piattaforma
il vento prima del treno giallo
sui contorni di figure umane ai lati del campo visivo
così gli oggetti della casa quando tutti sono usciti
restano nella luce obliqua
e accade di avvistare un frigo o una poltrona
nella finestra del palazzo di fronte
di ricordare quel quadro
in un corridoio del Pompidou
e [immaginarlo] pensarlo sussistente nella notte senza occhi
tenta una ricomposizione delle voci
immaginandoseli mentre lo chiamano
ma non riesce a strapparli alla stasi
nel sonno nella stanza accecante
una donna che gli parla forse da dietro una parete
al dissiparsi della luce
i contorni di uno stereo sul pavimento trasparente
il giorno dopo, il giorno stesso sulla distesa di neve
relitti di pianoforti usati come porte
costeggia un accampamento nomade
la torre della televisione [lampeggia / segnala / in lontananza]invia segnali a distanza
accanto alla sinagoga dorata
salendo una testa di donna contro la finestra
sul pianerottolo deserto
si volta di scatto ma non può accettarne lo sguardo
è costretto al risveglio esce a Tiergarten
[mentre cammina guarda i rami
ed è la solita vertigine quando si mostra negli oggetti
ma da quell’esatto momento
torna a poco a poco a sembrarci inverosimile
[le parole ci sono distanti / le parole sono opache]
anche le cose
restando di nuovo
senza dire niente]
mentre cammina guarda i rami
ed è la solita vertigine quando si mostra negli oggetti
e un istante dopo ci appare di nuovo inversosimile
restiamo senza dire niente
continua questa inspiegabile assenza di dati su tutto
le cose tacciono a poco a poco
[siamo tutti diretti verso la pompa di metallo rosa
un varco tra gli arbusti innevati
per seguire il tubo fino all’acqua
gli oblò della costruzione annessa
apparendo sempre più a ridosso delle nuvole]
dietro gli arbusti innevati
gli si impone la pompa di metallo rosa
percorre il tubo fino all’acqua
il cubo della costruzione annessa
appare sempre più a ridosso delle nuvole
[2004-05]
Seconda stesura:
cosí gli oggetti della casa quando tutti sono usciti
restano nella luce obliqua
e accade di avvistare un frigo o una poltrona
nella finestra del palazzo di fronte
di ricordare quel quadro
in un corridoio del pompidou
e pensarlo sussistente nella notte senza occhi
salendo le scale
una testa femminile verso la finestra sul pianerottolo deserto
si volta di scatto non può accettarne il volto
è costretto al risveglio esce a tiergarten
mentre cammina guarda i rami
ed è la solita vertigine quando si mostra negli oggetti
ma subito ci appare [ancora] inverosimile
restiamo senza dire niente
continua questa inspiegabile assenza di dati su tutto
le cose tacciono poco a poco
[2006]
Versione definitiva:
cosí le cose della casa quando tutti sono usciti
restano nella luce obliqua
e accade di avvistare un frigo o una poltrona
nella finestra del palazzo di fronte
di ricordare quel quadro
in un corridoio del pompidou
e pensarlo sussistente nella notte senza occhi
salendo le scale
una testa femminile verso la finestra sul pianerottolo deserto
si volta di scatto non può accettarne il volto
è costretto al risveglio esce a tiergarten
mentre cammina guarda i rami
ed è la solita vertigine quando si mostra negli oggetti
ma subito ci appare inverosimile
restiamo senza dire niente
continua questa inspiegabile assenza di dati su tutto
le cose tacciono poco a poco
[2006]