Quando un essere umano nasce, con lui nasce un mondo. Esordisce un paesaggio entro il quale l’uomo e la donna vivono senza consapevolezza.
Nel corso della nostra breve storia evolutiva non abbiamo ancora imparato a pensare.
Si va dall’ininterrotto al balbettio della vita di tutti i giorni.
Entriamo nel perimetro della nostra esistenza come dentro un paesaggio dipinto, un paesaggio artificiale.
Eppure anche là dove la natura si fa apparente, più avventuroso e sofferto diventa l’esistere nel mondo; in particolar modo nello sperimentare il proprio corpo; nel sentire noi stessi; nel rapporto con l’altro, che è rapporto con la parola e con il tempo.
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considera sempre il commiato
le persone al tempo dell’addio
quello che succede, che cosa fanno
prima di fare a meno di te
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si comprende una città soltanto
quando non si ha nulla da fare
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alla radice dei pensieri
dentro il segreto interno
dietro la materia che si vede
si vive sempre
come in attesa
prima dell’inverno
fuori dall’inferno
nell’infanzia delle cose
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molto più di quello che dici
sulle grandi cose del mondo
conta per me l’uomo che sei
nel cerchio di cinque metri
se e come mi saluti e come
mi sento a pochi passi da te
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guardare la luce degli altri
e niente volere rubare
nulla distruggere mai
alla fine non uccidere
essere appena parte lontana
osmosi di una sola passione
è sempre qui il tutto
che dice, il significato
la rivolta, l’etimologia
della rivoluzione
Luca Vaglio vive a Milano, dove lavora come giornalista. Il mondo nel cerchio di cinque metri è il suo terzo libro di poesia. In precedenza, ha pubblicato Milano dalle finestre dei bar (Marco Saya Edizioni, 2013), La memoria della felicità (Zona, 2008), il saggio-inchiesta Cercando la poesia perduta (Marco Saya Edizioni, 2016) e il racconto In riva al Lario (Lite Editions, 2013). La sua ultima pubblicazione è il romanzo Il vuoto (Morellini Editore, 2019).