Il dio della metropoli non si cura delle apparenze, come il poeta che racconta la profonda vita di una reale città trasfigurandone gli abituali connotati.
Le vetrine, alle ore ventidue, sono poesia dell’abbandono, “maglie disabitate”. Con tutto quello che nel giorno è passato, tutto quello che “sembra”, come ciglia finte, o foglie che cadono. Il dio della metropoli, di notte, è sul marciapiede di una città che dopo essersi inchinata al crepuscolo riesce a essere accogliente. Perché “in noi è chi respira”. Non è vero che siamo tutti stati vinti, ci dice Giusi Busceti, dal "sempregiorno".
Vetrine
A vetrine serrate amo i ricami
maglie disabitate scialli spille
richiami strass su sagome, scintille,
micromosse di vacue finte ciglia
vanno sospese alle ventidue
col vento, ora imprevisto il corso taglia
sciame di foglie scontrini sollevati
fogli sperduti al mondo noi in quest’ora
sostiamo, è l’inazione: e l’invenzione
degli occhi trova fine, svela volto
del nulla una corrente che afa oscura
argina ai visi erosi della nausea,
dei condizionatori, mentre avanza
un minuto ogni giorno la stagione
il crepuscolo invade e la città
s’inchina, stoppia secca che si estingue
Europa sotto il velo che non sa
di corpi nuovi d’altro mondo avvolti
ma sorgi, sera di nessuno scopo
munificente frutto ora discendi
arancio verde azzurro gelatina
rosa dai cieli a grappoli nel bianco
firmamento che in noi è chi respira
qui ora dove ha centro il sempregiorno
e la città che scende s’inginocchia
sotto la gemma immobile che veglia
ogni vetrina tacco ritmo tace
e polvere ritorna, torna amore.
Giusi Busceti è nata a Milano, dove risiede. Ha pubblicato Sèstile (Corpo 10, Milano 1991), le plaquette L’innaffiatoio (Signum Edizioni d’Arte, Bollate 2001) e Due Scatti (Madam Web, Milano 2005) e la raccolta A nucleo perso (LietoColle, Faloppio 2007). Suoi testi sono apparsi su riviste italiane e straniere, tra cui: Alfabeta, Anterem, Manocomete, Hebenon, Gradiva, BlocNotes, Chelsea, Il Segnale, Qui, Il Monte Analogo, La Mosca di Milano. E’ presente nell’Antologia “Italian Poetry 1950-1990”, Dante University Press, Boston, 1996; “Nottetempo”, Ed. Di Latta, Milano 2007; finalista al Premio di Poesia “Lorenzo Montano” 2005, ha collaborato all’Antologia Poesia Contro Guerra, a cura di Antonella Doria, Ed. Punto Rosso, Milano 2000-2007; è tra gli autori dell’opera critica Vertigine e Misura, appunti sulla poesia contemporanea, a cura di Marco Ercolani, La Vita Felice 2008 e dell'Antologia Chi ha paura della Bellezza, a cura di Tomaso Kemeny, Arcipelago Edizioni 2010. Nell'Antologia "La poesia del lavoro" compare tra i vincitori del Primo Premio di Poesia bandito nel 2014 dal Sindacato CISL. Del 2017 sono l'antologia Perturbamento, per le Ed. Joker a cura di Marco Ercolani, che include una scelta di suoi testi per la sezione dedicata ai poeti contemporanei, e la plaquette Buio Selvatico, in coppia con un’opera dell’artista Andrea Capucci, per le edizioni Pulcino Elefante di Alberto Casiraghi. E’ in uscita per la collana de Il Verri la sua ultima raccolta, Ufficio del sole, con prefazione di Angelo Lumelli.
Nella redazione della collana di poesia Niebo, diretta da Milo de Angelis, dal 1999 al 2002, è Presidente dell’Associazione Casa della Poesia al Trotter di Milano, che opera dal marzo 2004 per la diffusione della poesia nei suoi più diversi registri, anche nelle periferie multiculturali e nella scuola; da ottobre 2017 è Art director dello Spazio 57events nel quartiere NoLo (North Loreto), Milano.