Giuseppe Schembari è stato uno degli ultimi esponenti dell’Antigruppo Siciliano, movimento letterario nato quasi parallelamente alla Beat Generation americana.
Da questo inizio, fino a oggi, il cammino per l’autore è stato lungo. Ha condotto alla fine il poeta in un luogo che somiglia a un’altura, da cui si può guardare indietro fino al tempo zero, ma dove è possibile contemporaneamente guardare avanti.
Questa zona poetica travalica le consuete coordinate: l’ago magnetico oscilla in ogni direzione. Dense nuvole nascondono la stella polare, quella parola che è ancora “imperfetta”.
D’altro canto, “A conti fatti”, non rappresenta soltanto la prova di una sintesi, un bilancio in versi reso ancora più tale dalla scrittura a epigrafe, così lapidaria, ma permette di intra-vedere i potenziali sviluppi di una poetica in divenire: senz’altro esito, ma insieme passo d’inizio, moto a luogo.
In eccesso o per difetto, se l’esistenza è un’iperbole e siamo nell’ambito del poetico, “la somma dell’accaduto / non dà mai // l’esatta proporzione delle sciagure”.
Proprio delle sciagure, perché l’esperienza letteraria ed esistenziale di Giuseppe Schembari si è sempre posta al fianco di chi subisce ogni sorta di violenza. Proprio qui, nell’incrocio dove la vita coincide con la poesia, si riesce a fotografare nitidamente l’immane, nell’immagine filtrata da un “sopravvivere senza cura”.
A conti fatti, e a quelli che saranno ancora da regolare, questa poesia così conclusiva di un periodo, ci lascia nell’attesa dei nuovi capitoli della “cronologia / di tutte le disobbedienze”.
A conti fatti
Conosco
la disciplina dell’assenza
in questo sopravvivere senza cura
sta qui
nell’ansia metafisica
dove si colloca
imperfetta la parola
Un alibi
dimentico di ogni scoria
nell’esausta
iperbole esistenziale
come la liturgia del suicidio
A conti fatti
la somma dell’accaduto
non dà mai
l’esatta proporzione
delle sciagure
nella cronologia
di tutte le disubbidienze
Giuseppe Schembari (Ragusa, 1963) ha pubblicato nel 1989 “Al di sotto dello zero” e nel 2015 “Naufragi”, entrambi con l’editore Sicilia Punto L.
Vincitore di numerosi premi, collaboratore di giornali e riviste, è compreso in varie antologie: tra queste, “Bisogna armare d’acciaio i canti del nostro tempo”, curata da Gian Luigi Nespoli e Pino Angione.