Che cos'è il Podcasting?
Un Podcast è una radio che si ascolta, si vede, si legge e... si naviga. La si produce senza bisogno di acquistare frequenze e la si ascolta senza sintonizzarsi a una certa ora da un certo luogo.
Il Podcasting viene equiparato alla radio poiché il codice di riferimento è quello audio, e poi perchè rimanda all'età d'oro delle radio libere, che gruppi di persone allestivano prima che l'etere fosse “colonizzato”.
Il Podcast però non è diffuso via etere, ma attraverso Internet. E fino a qui non sarebbe una grande novità, sia perché è sempre possibile inserire in pagine Internet dei documenti audio o video, sia perchè esistono molte web-radio. Il fatto è che il Podcasting è strutturato attorno a un sistema che consente all'ascoltatore di recuperare i contenuti audio (ma anche video, pdf, episodi “aumentati”, con link web e una strutturazione in capitoli), collegandosi automaticamente ai Podcast per scaricare gli aggiornamenti con il proprio computer e trasferirli sui lettori mp3, sugli iPod, sui cellulari, per ascoltarli quando meglio crede.
Non è più necessario cercare i siti Internet e controllare le nuove pagine inserite né, tantomeno, leggerle o essere collegati alla rete per ascoltare una radio. Inoltre, se chi realizza il Podcast lo registra nell'iTunes Music Store, “l'ascoltatore” avrà a disposizione tutto l'insieme dei Podcast registrati, senza bisogno di cercare fra migliaia di pagine.
Rintracciare e scaricarare i nuovi episodi sarà opera del software e il fruitore dovrà solo ascoltare gli aggiornamenti preferiti dove vuole: in auto, a casa, in tram, mentre fa jogging, a scuola. a...
Da alcuni anni il compositore e pianista Francesco Bellomi, partendo dalla lettura dei testi degli autori premiati al "Montano", compone un brano musicale ispirato da ciascuna delle opere stesse. Le musiche vengono eseguite per la prima volta durante la cerimonia di premiazione della rispettiva edizione del Premio.
"Quando un musicista scrive musica a partire da testi poetici c¹è un criterio che deve assolutamente tenere presente: che non esiste nessun criterio prestabilito da seguire. Di solito funziona così, si legge il testo, e ci si mette in ascolto. Quasi sempre i suoni arrivano da soli. A volte arrivano subito, a volte cominciano a coagulare dopo un po¹ di tempo.
Se proprio si lavora di fretta, come capita sempre a me, mentre leggo, lavoro di matita e sulle pagine metto degli strani segni il cui significato non mi è del tutto chiaro: cerchio certe parole, metto delle frecce, traccio delle linee che collegano alcune parole ad altre, sottolineo delle righe, metto tra parentesi delle parole o frammenti di parole, ecc.
Alla fine non saprei dire qual è la logica, ma sono sicuro che ce n¹è qualcuna. Poi prendo il quaderno di musica e comincio a scrivere. Non guardo più le poesiei, comincio dalla prima nota e vado avanti, senza ripensamenti, direttamente in bella, come hanno fatto sempre i musicisti prima dell¹invenzione della gomma.
Non ho un piano di lavoro, faccio seguire a ogni nota quella che mi viene in mente per prima e vado avanti così fino a quando non mi viene più in mente niente. Allora il pezzo è finito. In realtà i pezzi sono già scritti dentro di me e non devo far altro che trovare la prima nota per riuscire a tirare fuori, suono dopo suono, il resto".
Francesco Bellomi
Musiche di Francesco Bellomi
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Una particolarità del Premio Lorenzo Montano è lo stretto rapporto che genera tra poesia e musica.
Le poesie prescelte vengono affidate alla sensibilità di compositori che, partendo dal testo, ne propongono una interpretazione sonora.
Questo lavoro viene svolto sia dal Conservatorio “Bonporti” di Trento e Riva del Garda, sia da Francesco Bellomi del Conservatorio di Milano. Gli esiti sono ogni anno proposti durante le giornate della “Biennale Anterem di Poesia”.
Al fine di condividere con i lettori del nostro sito il piacere di questo ascolto, proponiamo i 6 brani musicali composti da Francesco Bellomi per i vincitori della XXI edizione del “Montano”:
Musiche di Francesco Bellomi
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I testi poetici di Marcello Angioni, Giorgio Celli, Gilberto Isella, Cecilia Rofena, Maria Luisa Vezzali sono presenti nell’ultimo numero di Carte nel Vento. Uno scritto di Adriano Marchetti, saggista e traduttore, si trova invece qui [pdf 635 KB]
Come ben sanno i nostri abbonati, l’attenzione di “Anterem” verso il rapporto tra musica e poesia non è episodico. Su numerosi numeri abbiamo affrontato questo tema. Qui ricordiamo almeno il numero 63 della rivista (dicembre 2001) intitolato “La poesia pensa il suono”, uscito in contemporanea con il 66 del quadrimestrale diretto da Luigi Pestalozza “Musica/Realtà” che proponeva “La musica pensa la parola”. Due riviste per un progetto comune: quello di porsi come luogo di intersezione tra diverse forme di conoscenza.
Per approfondire ancor più la tematica, mettiamo in rete, tratto da “Anterem” 63, l’esaustivo saggio di Nicola Sani “Il pensiero sonoro della parola”.
La sezione “Biblioteca” si arricchisce di un nuovo libro on-line, nella ricorrenza del suo decennale:
La malattia delle parole di Giacomo Bergamini,
pubblicato nel 1997 nella collezione Limina.
Scarica il libro [PDF 9.54MB]
Giacomo Bergamini (1945-2004)Giacomo Bergamini è uno dei poeti più significativi della seconda metà del Novecento.
Lo testimoniano le raccolte di poesia Hiatus (1980), Il martello di Faust (1983), 8 poesie sulla paura (con Giorgio Guglielmino, 1996), La malattia delle parole (1997), oltre ai numerosi testi pubblicati, soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta, in riviste, antologie e quaderni collettivi.
Formatosi alla scuola di Adriano Spatola – in quella straordinaria officina poetica che è stata “Tam-Tam” -, Bergamini ha poi fatto parte per oltre vent’anni della redazione della nostra rivista, collaborandovi fino agli ultimi giorni di vita con una ricerca verbale dolorosa e personalissima, che lasciava affiorare il lato oscuro – maudit, se vogliamo - della poetica di “Anterem”.
Al piacere della lettura aggiungiamo quello di riascoltare la voce di Giacomo.
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Musiche di Francesco Bellomi
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Musiche di Francesco Bellomi
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Musiche di Francesco Bellomi
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La viva voce di Osip Mandel’stam (1891-1938) in rare registrazioni dei primi del ‘900.
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