Forma come possibilità
“(F)orma”, di Francesca Monnetti, è un vero e proprio poemetto le cui diverse direttrici, pur restando distinte, convivono e s’intersecano.
È presente il deserto, con la sua sabbia e le sue dune, ma non mancano riferimenti a città, a centri commerciali e, perfino, alla circolazione stradale (“aiuole spartitraffico)”: il tutto secondo cadenze brevi e sospese.
Sospese non soltanto per via degli abbondanti puntini (cito, a questo proposito:
“… volta … scorcio … cornice … squarcio
… ponte …poliedro … totem …
… monolite …anello … obelisco …),
ma, soprattutto, per via di un tono tendente a richiamare quello che non c’è.
Siamo al cospetto di una propensione allusiva presente ovunque, per esempio nelle sequenze:
“all’origine di ogni mio gesto
in ogni mio operare
confido in un trasalimento”
e
“Il carattere sinuoso
e la complessità delle forme
indicano ovunque
una combinazione di venti”.
Qualcuno potrebbe chiedersi: ciò che è evocato esiste o, almeno, potrebbe esistere?
In altre parole: la poetessa si riferisce a qualcosa di concreto?
Domanda inopportuna: il poemetto tende a mostrare un’immensità vivida e non circoscritta, sicché sarebbe davvero poco consono impegnarsi in ricerche riguardanti realtà esterne intese quali definite fisionomie.
Certo, il lettore è libero d’immaginare specifici aspetti e argomenti, nondimeno credo sia atteggiamento più appropriato lasciarsi coinvolgere, respirare quest’aria poetica, entrare a far parte, senza riserve, di un’atmosfera intensa e ricca di fascino.
La forma, per Francesca, è il presentarsi d’infinite possibilità?
Non ho dubbi in proposito.
Da "D’attacco"
Per lunghe distanze il vento
assume e trasporta rocce
in minuti frammenti
…reciproca consunzione
di particelle
soggette al trasporto
Materiali minutissimi
in sospensione…
…del tutto incapaci
di produrre l’attacco
…
In assenza di vegetazione
l’abbondanza di sabbia
e il forte vento
creano alveoli
…vere e proprie solcature…
Il trasporto di particelle
operato dal vento
incide e smeriglia
…nicchie di distacco…
…
Sollevata da un vortice
la particella ricade…
…delinea una traiettoria orbitale
risultante dalla forza del vento
e dalla forza di gravità
Tanto più la particella è piccola
tanto più lentamente…ricadrà
al suolo
A seconda della stabilità
della elasticità del granello
su cui cade…rimbalza
più o meno lontano
…il movimento…poi
riparte da capo…
(…)
Francesca Monnetti è nata a Firenze dove ha compiuto studi in ambito filosofico-morale. La sua prima raccolta, “in-solite movenze”, finalista al “Montano” 2008, è stata pubblicata da Cierre Grafica l’anno seguente. Una sua silloge inedita ha vinto la IV edizione del Premio Sergio De Risio nel 2010. La sua poesia è stata presentata nel sito blanc de ta nuque da Stefano Guglielmin. Una selezione di suoi testi poetici inediti è uscita on-line su “Arcipelago Itaca”.