Tra realtà e iperrealtà
Sono le immagini, sfigurate, frammentate e sovrapposte in un’accumulazione verbale che ammassa scorie di materiali, impressioni sensoriali e mentali, a connotare la raccolta “Phanopoeia” di Emiliano Nichelini, con riferimento al loro irrompere nell’immaginazione visiva, che E.Pound, definendo con Phanopoeia uno dei tre principi dell’arte poetica, sperimentò nell’elaborazione di una poesia frantumata e vorticosa.
Sono immagini che l’autore addensa in sommovimenti di dettagli lasciati in sospeso, in un dire spesso privo di legami sintattici e interrotto da frequenti cesure: “patire il significato. bilanciando una messinscena sotto il cielo del corpo. al supplizio dei fiori.” e ancora: “stare sulle viscere scorticate. nella gola dire carne e laser. tra le mie braccia voi lo conoscevate. l'intero fracasso meglio. vento dell'alfabeto.”
E sono immagini colme di riferimenti personali, storici, cinematografici, dove il sé e il sociale, la realtà e l’iperrealtà si mescolano in uno squarcio scorticato della contemporaneità, “tra gli oggetti perturbati in lontananza dove / lo sguardo è a mani vuote / impigliato nel solco finale come falce / si fa sentire oltre il reale”.
Quasi sequenze filmiche spezzate e ricomposte senza nessi evidenti, tra inquadrature a campi diversi, “rapidissimi primi piani”, dettagli di figure e “labbra inopportune”.
Nel suo dire che trasforma la realtà e si trasforma, Emiliano Michelini sperimenta stili diversi, quali endecasillabi a rima incrociata, la prosa poetica, terzine, quartine, cinquine e versi liberi.
Come a rispecchiare, nelle frasi frammentate e nelle linee melodiche non coese, il caos personale e storico, che fa i conti con il senso di vuoto che pervade ogni cosa, come batte e ribatte l’autore, in ostinato, nel testo d’inizio: “la lingua batte sul verbo del vuoto / del vuoto ch'è vuoto nel vuoto del fuoco /… senso del nulla che sta sottovuoto / come maceria la lingua e il suo odore”.
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la lingua batte sul verbo del vuoto
del vuoto ch'è vuoto nel vuoto del fuoco
solo del verbo se piange d'un fioco
fiore a due petali nell'ultravuoto
senso comune nel vuoto remoto
vuoto di senso non un fuorigioco
no niente sarcasmo né videogioco
ma senso che è senso se è fiore di loto
ma no non manca di senso o memoria
e' solo smarrirsi al cuore del senso
ciò che conta qui non c' è controsenso
non c'è né follia né lezzo di gloria
borghese di rappresentanza è scoria
soltanto una scoria niente compenso
in moneta o in natura solo un denso
strepitio di clangori è la storia
tutta la storia è soltanto rumore
o anche terrore del nulla del vuoto
del vuoto di senso vuoto che a nuoto
nuota nel verbo financo al suo odore
lezzo di senso parola d'onore
lezzo e memoria d'un ruolo devoto
senso del nulla che sta sottovuoto
come maceria la lingua e il suo odore
***
una memoria della vita trascorsa, se è
la poesia ad averlo ridotto così. oppure è
il sonno ad averlo ridotto così.
dalla guancia risale il sangue in faccia,
l'interno dei lati, fatti bene.
ha una bocca tra parentesi.
labbra inopportune
Pubblicazioni di Emiliano Michelini:
piccola plaquette poetica inclusa nell'antologia "scorie contemporanee" (e-book edizioni la gru,
2007)
partecipazione con un testo poetico (“io non so se / per questa vita è meglio”)all'interno del volume
collettaneo "Calpestare l'oblio" (e-book 2010, poi cattedrale 2011)
primo libro organico di testi poetici "La circolazione del sangue" maggio 2013 (Sigismundus
editrice, Ascoli Piceno, 2013)
secondo libro organico di poesie "La luna vista dal mc donald's" in corso di stampa presso Oèdipus
Editrice (SA)
presente con alcuni testi poetici su riviste cartacee ed on-line dal 2005.