Perdi/Menti
È una suonata a quattro mani quella che Liliana Ugolini e Vincenzo Lauria eseguono sullo spartito della silloge “Le stanze della mente”, stanze musicate con uno strumento le cui corde vibrano in una tensione che chiama in causa, nei loro controcanti reciproci, il pensiero e la parola, come introducono gli autori: “Linguaggio miriade / che percuote tam tam soffia di tromba / corda di violino e richiama / dialettiche e allusioni di doppi. / La verità del perdersi”.
Il perdersi, personale e della parola, muove dalle difficoltà di dire, quando per Liliana Ugolini “Il conoscere incontra la fatica verbale / e si fanno versi silenzi e balbettii”, e dai limiti posti dal finito nel controcanto di Vincenzo Lauria, per il quale “Ultima è la meraviglia / la parola morta / in fremer di labbra / morta in gola / per aver saggiato il suo confine”.
Attraversando le varie stanze e declinazioni della mente, come leggiamo, “A porte chiuse / l’avversa mente / è la tua stessa mente /… accosta/Menti / in strania/Menti da strapiombo”, in un serio e sofferto gioco linguistico, gli autori mettono in scena misure e dismisure, abissi e silenzi, assenze e non esistenze, finito e infinito, nell’erranza della mente e della parola: “Facil/Mente / errerò nell’in/errabile”, riflette Vincenzo Lauria, trovando nel controcanto di Liliana Ugolini, la misura dell’oltre, “Ora so che basta saper d’aver visto / con occhi innocenti / un che d’infinito una volta”.
Cervello
L’enigma verticizza
l’evolversi complesso.
Milletrecento grammi
d’encefalo complesso
esploso in due emisferi
(m/isterocosmo) in divenire
dell’attimo successo telegrafico filo
d’un messaggio. Linguaggio miriade
che percuote tam tam soffia di tromba
corda di violino e richiama
dialettiche e allusioni di doppi.
La verità del perdersi.
Sostanza grigia (Liliana Ugolini)
Piacersi porre la propria immagine
ai larghi luoghi di velato comando
sicuri delle strade percorribili
guidare verso assolate speranze sicurezze
farsi seguire da sorrisi donati
per conoscere il ciclo e arrivare al coraggio
del granello perduto nelle storie.
Segreta IV (Vincenzo Lauria)
Le coincidenze,
le sovrapposizioni di spazi
ci ricongiungono al dunque
mentre il non sapersi ci riduce
di dose in dose
all’alchimia vivente,
memori d’immemore
funamboli su funi dentellate.
A tratti un meccanismo interno
ci sbalza nel fuori/dentro
e in immersione
ci si arrende alla crudità delle nostre carni.
Liliana Ugolini ha pubblicato 19 libri di poesia, 4 in prosa e 4 di teatro. Da questi sono stati prodotti 12 spettacoli teatrali e 2 opere/concerto. Ha curato per 16 anni in “Pianeta Poesia” la poesia performativa e multimediale documentata in tre libri.Collabora con l’Associazione Multimedia91 all’Archivio Voce dei Poeti e fa parte del gruppo performativo “Cerimonie Crudeli”. E’ stata redattrice della rivista “L’Area di Broca”.
Vincenzo Lauria, dopo un primo percorso nella poesia lineare, ha portato le coordinate del proprio orientamento nella dimensione poetica verso l’intermedialità e la performance. Dal 2010 collabora con Liliana Ugolini ai progetti poetici multimediali Oltre Infinito, Oltre Infinito 2.0, O13 Infinito. Dal 2012 collabora con l’Associazione Multimedia91 – Archivio Voce dei Poeti.