“L’emozione dell’aria”, chiama l’autrice la musica (...)
L’autrice passa dapprima in rassegna i tempi del metronomo (adagio, allegro, presto, ecc...) e quindi la dimensione fisica temporale, il rapporto essere-tempo o, anche, le modalità dell’accordo dell’essere col tempo. (...)
C’è, sotto l’aspetto formale, questo richiamo dell’autrice al passato, alla tradizione, reso evidente dagli omaggi ai vari autori citati dalle diverse poesie, e dunque il riconoscimento di quanto di salvifico dal passato ancora ci viene: la musica / desiderio senza parole / annuncia / allude / elude / spacca l’opaco / va e viene negli strumenti / fa festa.
Dalla nota di Gianmario Lucini
da Desiderio senza parole
Allegro
agitazione
aria di strana festa
in seguito nomineremo
accordi
umori
distanze
altezze
timbri
che di colpo mutano registro
alterano prospettive
rovesciando mondi
ma per questo
bisogna attendere
l’inizio è sempre vivace
Presto
non va sprecato il tempo
all’inizio sembra lento
presto è rapido rapido
noi si indietreggia e avanza
sarà sudore o danza
immobile ancora e canto
immobile in gola e si sa
che l’incontro annunciato
di messaggeri e messaggi
non c’è mai stato
né ci sarà
Tempo di marcia
si dovrebbe solo obbedire
obbedire a un unico ritmo
bianca linea e nient’altro
che spicca su questo nero
e non spezzare
mai le simmetrie non spezzare
mai le simmetrie che marciano
marciano senza mezzi toni o cadute
e ci sgravano
dal pensare e dal patire
Lucetta Frisa è poeta, traduttrice, lettrice a voce alta. Tra i suoi ultimi libri di poesia: La follia dei morti (Campanotto, 1993), Notte alta (Book, 1997), L’altra (Manni, 2001), Se fossimo immortali (Joker, 2006) e Ritorno alla spiaggia (La Vita Felice, 2009).